Sulle strade della Vuelta Espana si sta vedendo un Filippo Ganna inedito. Il campione olimpico su pista ha deciso di buttarsi nella mischia delle volate, e dopo il secondo posto raccolto qualche giorno fa dietro a Kaden Groves, ha cercato di replicare ieri nella tappa conclusa ad Oliva. Il finale di corsa è stato intensissimo e molto pericoloso. Con pochi velocisti presenti e nessuna squadra veramente organizzata per tenere in pugno la situazione e mettere ordine in vista dello sprint, gli ultimi chilometri si sono rivelati una battaglia convulsa senza esclusione di colpi.

Le battute conclusive sono state segnate da una caduta che ha costretto Thymen Arensman al ritiro, e poi da una curva a novanta gradi affrontata quando mancavano appena trecento metri al traguardo. Questo passaggio è stato nevralgico per lanciare al meglio lo sprint, ma Ganna non l'ha affrontato al meglio, tanto che il corridore dietro di lui, il belga Milan Menten, ha commentato che il campione olimpico "ha fatto la curva come un vecchio".

Menten: 'Ero nella posizione ideale'

Probabilmente poco abituato a queste mischie convulse, Filippo Ganna ha perso tutte le sue opzioni di vittoria o almeno di piazzamento sul podio affrontando in maniera molto prudente l'ultima curva. Alla sua ruota si trovava il belga della Lotto Dstny Milan Menten, convinto di poter sfruttare la scia di un uomo potente come il campione della Ineos e poi uscire allo scoperto nelle ultime pedalate.

"A trecento metri prima dell'ultima curva ero nella posizione ideale" ha raccontato Menten al giornale belga Het Nieuwsblad. Le cose però non sono andate come immaginava il velocista belga. "Sono saltato sulla ruota di Ganna, pensando che avrebbe dato il massimo. Sfortunatamente, ha affrontato l'ultima curva come un vecchio, frenando davvero a fondo.

Tutti lo hanno superato a sinistra e lo sprint era finito per me" ha commentato un deluso Menten.

Ciclismo, 'I corridori sono dei pazzi'

Il belga della Lotto Dstny ha parlato anche della pericolosità di questo finale così confuso e nervoso, in cui i velocisti si trovano mischiati agli uomini di alta classifica, che vogliono rimanere nelle prime posizioni per non rischiare di perdere secondi preziosi in un eventuale frazionamento del gruppo.

"I corridori sono semplicemente pericolosi, sono tutti dei pazzi. C'erano quelli della Ineos, della Jumbo. Poi mi chiedo perché? Quegli uomini di alta classifica rendono tutto ancora più pericoloso" ha dichiarato Milan Menten.

Secondo il corridore belga gli uomini di classifica dovrebbero farsi più da parte negli ultimi tre chilometri, il tratto di percorso in cui i tempi vengono neutralizzati in caso di forature o incidenti meccanici.