Ad appena 24 ore dalla crisi più nera vissuta nella tappa di venerdì della Vuelta España con arrivo sul Tourmalet, Remco Evenepoel ha reagito con il temperamento e l'orgoglio del campione. Nella tappa che ieri ha portato il gruppo a Larra-Belagua, il belga ha messo sulla strada la rabbia e la voglia di rivincita covate dopo la batosta che l'ha fatto uscire completamente dai giochi per l'alta classifica. Evenepoel è partito subito all'attacco nelle prime pedalate ed è riuscito a far sganciare un gruppo di oltre venti corridori. Nella fase centrale della tappa ha dato una nuova svolta alla corsa interpretata in modo dominante, alla sua maniera.
L'iridato a cronometro è partito ancora in fuga in vetta al Gpm di Col de la Hourcère, ed è stato seguito solo da Romain Bardet. I due hanno poi continuato nella loro azione in coppia, in realtà sostenuta quasi interamente dal belga, che ha regalato una giornata di ciclismo intenso sul piano tecnico, ma ancor più emotivo. Evenepoel ha poi staccato lo stremato Bardet sulla salita finale per andare a vincere e nel dopo corsa ha ricevuto un vero tributo dal francese, che lo ha definito "una leggenda come Merckx".
Bardet: 'Era terribile stare a ruota'
Durante la tappa e la loro lunga fuga in coppia, Bardet ed Evenepoel hanno parlato più volte. Il belga si è preso gran parte del peso della fuga, ricevendo dal francese qualche sporadico cambio nei tratti più semplici del percorso.
Nonostante questo, Bardet ha faticato a tenere il passo del compagno d'avventura e nel finale si è trovato ormai senza energie.
Nonostante tutto il corridore della DSM ha raccontato di aver vissuto una tappa davvero speciale, conclusa con un abbraccio a Evenepoel poco dopo il traguardo: "È stata davvero una bella giornata per me.
Ma sì, ero in fuga con una leggenda. Ha fatto l'ottanta per cento del lavoro. Era davvero terribile stare a ruota. Ho avuto dolori e crampi. È una leggenda, proprio come Merckx".
'Dopo ogni curva dovevo scattare per tornare a ruota'
Il corridore francese ha raccontato che lui ed Evenepoel si erano messi d'accordo per collaborare fino all'arrivo senza attaccarsi, ma che il ritmo infernale del belga lo ha stritolato poco a poco.
"Apprezzo enormemente Remco. Abbiamo parlato. Ci siamo detti di pedalare insieme fino al traguardo. Questo era il piano, ma poi sulla salita finale la stanchezza ha avuto la meglio", ha dichiarato Romain Bardet, che ha sofferto come non mai nonostante il suo ruolo prevalentemente passivo nella fuga.
“Mi ha imposto il suo ritmo. Sono davvero completamente vuoto. Ero così vicino al limite, anche se mi sentivo ancora bene. Remco stava davvero molto meglio oggi. Dopo ogni curva dovevo scattare per riprendergli la ruota. È così aerodinamico che ho sentito il vento anche rimanendo dietro di lui. Questo è Remco. Io ho dato il massimo", ha commentato Bardet.