Mathieu Van der Poel è pronto a fare irruzione nella stagione del ciclismo su strada. Il Campione del Mondo farà finalmente il suo debutto alla Milano Sanremo di sabato 16 marzo, in cui si presenterà al via da vincitore in carica. Alla vigilia di questo atteso esordio che apre le porte ad un'intensa e spettacolare stagione di classiche, VDP ha concesso una lunga intervista al giornale olandese Wielere Revue. Van der Poel ha spiegato di amare più le sensazioni che lo studio dei dati e dei watt, ma ha svelato quella che è stata la sua prestazione migliore di sempre quanto a numeri.

Il campione toccò il massimo del suo potenziale durante la tappa di Mur de Bretagne del Tour de France 2021, in cui vinse ed indossò la maglia gialla.

VDP: 'In corsa riesco a spingere di più'

Mathieu Van der Poel ha confidato di essere più pronto e fiducioso che mai in vista di questo esordio e delle classiche delle prossime settimane. Il Campione del Mondo di ciclismo ha raccontato di essersi preparato accuratamente in Spagna, che tutto è andato per il meglio e che i numeri raggiunti negli allenamenti gli fanno pensare di potersi esprimere agli stessi livelli dell'esaltante stagione scorsa. "Quest'inverno ho battuto tutti miei record, ma mi rendo conto che prima o poi questo miglioramento dovrà esaurirsi" ha dichiarato VDP, a cui è stato chiesto quale sia stata la prestazione migliore in corsa in termini di watt medi.

Il campione della Alpecin ha risposto che il top è stato il finale della seconda tappa del Tour de France 2021. La corsa arrivava sulla breve salita del Mur de Bretagne e Van der Poel riuscì a staccare tutti, vincere la tappa ed indossare la maglia gialla. In quell'occasione, VDP sfoderò una prestazione sontuosa, sprigionando ben 553 watt medi nei cinque minuti di sforzo più intenso.

Il campione ha raccontato di aver sfiorato quel dato alla Milano Sanremo vinta un anno fa, sulla salita del Poggio. "Ma su quella salita, con tutte quelle curve, è difficile stabilire un record del genere" ha spiegato VDP.

Il Campione del Mondo di ciclismo ha rivelato di avere una capacità particolare, una dote che è propria dei veri e propri fuoriclasse, quella di raggiungere in gara dei wattaggi che non riesce a sprigionare in allenamento.

"Deve essere per l'euforia o l'adrenalina. In corsa riesco sempre a spingere qualcosa in più. In allenamento posso andare al massimo, ma in corsa riesco a spostare ancora la soglia del dolore" ha raccontato Van der Poel.

La vittoria al Mur de Bretagne in onore del nonno Poulidor

Quella tappa del Tour de France 2021 a cui ha fatto riferimento Mathieu Van der Poel è rimasta impressa nel cuore degli appassionati di ciclismo non per il freddo calcolo dei watt, ma per una straordinaria storia di sport e di vita.

In quell'anno il Tour partiva da Brest e la Alpecin di VDP si presentò al via con una maglia speciale. I colori di quella divisa ricordavano la Mercier, squadra degli anni sessanta in cui correva Raymond Poulidor, campione amatissimo in Francia e nonno di Van der Poel.

Poulidor, scomparso nel 2019, era stato grande protagonista del Tour de France per quasi due decenni, sfiorando la vittoria in più occasioni ma con il cruccio di non aver mai indossato neanche per un giorno la maglia gialla.

Quello struggente omaggio al nonno si concretizzò in una favola dal lieto fine. Dopo aver fallito l'assalto nella frazione d'apertura, vinta da Alaphilippe, nella seconda tappa Van der Poel riuscì a vincere e ad indossare la maglia gialla. Nel dopo corsa, il campione olandese si lasciò andare alle lacrime, raccontando quanto tenesse a vestire quella maglia sempre sfuggita al nonno.