Dopo un paio d'ore di autentica esibizione solitaria, 80 chilometri pedalati con il piglio del fuoriclasse la sua proverbiale semplicità, Tadej Pogacar ha incorniciato un'impresa da leggenda vincendo la Strade Bianche 2024. Il numero uno del ciclismo mondiale era al debutto stagionale nella corsa senese e ha voluto subito rispondere alle convincenti vittorie messe a segno nelle scorse settimane da Evenepoel e soprattutto da Vingegaard. Già prima della corsa Pogacar aveva promesso un'azione da lontano, nel settore di Monte Sante Marie, una dichiarazione che non era stata presa del tutto sul serio, tanto che lo stesso campione ha poi commentato nel dopo corsa che "nessuno si aspettava questo attacco".

'Non so perchè l'ho fatto'

Il settore di Monte Sante Marie è tradizionalmente il punto chiave della Strade Bianche. Da quest'anno la corsa senese ha però un nuovo percorso, che prevede un circuito finale con un doppio passaggio sui settori di Colle Pinzuto e Le Tolfe. Per questo, lo sterrato di Monte Sante Marie è stato affrontato stavolta quando all'arrivo mancavano ancora più di 80 chilometri, una posizione che in molti pensavano lo avrebbe relegato ad un ruolo secondario.

Invece è stato proprio qui che il fuoriclasse sloveno ha iniziato il suo attacco decisivo, partendo tutto solo verso un'impresa da leggenda del ciclismo.

"Non so perchè l'ho fatto", ha risposto il campione tra il serio e il faceto quando gli è stato chiesto il perchè di questo attacco così prematuro. "La corsa è stata molto difficile fin dall’inizio.

È diventata presto una corsa molto selettiva. Non credo che qualcuno se lo aspettasse", ha dichiarato Tadej Pogacar, spiegando che anche le condizioni meteo, che hanno riservato diversi scrosci di pioggia, hanno influito sull'andamento della corsa.

'Corsa bellissima, ma non è antica'

"C'è stata una grandinata nei pressi di Monte Sante Marie, dove le condizioni erano molto difficili. Nel gruppo era rimasta poca energia. Inoltre erano rimasti solo 25 corridori. Del Toro e il resto della squadra hanno reso la corsa dura. Lì ho deciso di partire, poi quando ho creato il distacco sono voluto andare fino alla fine" ha raccontato Pogacar, che ha aggiunto di non aver avuto problemi per le difficili situazioni climatiche.

"Anche quando pioveva forte mi sentivo bene, avevo in mente di spingere forte e di puntare su un'azione in solitaria" ha aggiunto il campione sloveno.

A Tadej Pogacar è stato chiesto anche se la Strade Bianche meriti di essere promossa a sesta classica monumento del ciclismo. Il campione della UAE ha espresso tutto il suo amore per la corsa toscana, senza però sbilanciarsi. "Non lo so. È una gara bellissima, ma non conosco bene le regole dei monumenti nel ciclismo. La Strade Bianche non è così antica, ma ha grande fascino. Si può considerare questa corsa come una delle più dure e belle" ha commentato Pogacar.

Pogacar e la Strade Bianche

Questa è stata la quinta partecipazione di Tadej Pogacar alla Strade Bianche.

Il campione sloveno debuttò nella corsa senese già al suo primo anno da professionista, nel 2019, l'edizione vinta da Alaphilippe. Per Pogacar fu una delle prime apparizioni nel grande ciclismo e concluse la corsa al trentesimo posto. Tornò l'anno successivo, nell'edizione disputata eccezionalmente in agosto a causa della pandemia, arrivando tredicesimo. Nel 2021, quando vinse Van der Poel concluse al settimo posto, per poi andare a segno con una cavalcata solitaria nel 2022. Lo scorso anno non ha partecipato, preferendo concentrarsi sulla Parigi Nizza, e quest'anno ha segnato il suo secondo trionfo.