Alla quinta tappa, nella prima vera salita affrontata dalla corsa, Jonas Vingegaard ha messo le mani sulla Tirreno-Adriatico, conquistando il successo sul traguardo di Valle Castellana e la maglia di leader con un vantaggio rassicurante. Il fuoriclasse danese ha confermato il suo ruolo di grande favorito, dimostrando di essere di un'altra categoria rispetto a tutti gli avversari presenti alla corsa dei due mari. Sulla salita di San Giacomo, ad una trentina di km dall'arrivo, Vingegaard ha piazzato il suo attacco deciso ed ha fatto la differenza nonostante un'ascesa tutto sommato pedalabile, con pendenze sul 6%.
Il corridore della Visma ha vinto con oltre un minuto sul gruppetto inseguitore battuto allo sprint da Juan Ayuso, che ha trovato uno straordinario Isaac del Toro ad aiutarlo.
Dominant. Imperial. The run to the line that sees 🇩🇰 Jonas Vingegaard take Stage 5️⃣ of #TirrenoAdriatico @CA_Ita
The Ultimo Kilometro ⤵️ pic.twitter.com/pZ69uY6Qp5
— Tirreno Adriatico (@TirrenAdriatico) March 8, 2024
Tirreno, la Visma lancia Vingegaard
Dopo quattro giorni di cronometro e volate, la Tirreno–Adriatico ha finalmente portato i corridori al confronto con le montagne. Il percorso della Torricella Sicura – Valle Castellana ha proposto nel finale la salita di San Giacomo, un’ascesa già vista nel grande ciclismo al Giro d’Italia 2021 con la vittoria di Gino Mader.
La corsa è partita a forte andatura e con diversi scatti. Un gruppetto di sei corridori è riuscito ad avvantaggiarsi e poi a questi se ne sono aggiunti altri quattro. Davanti si è così formata una fuga di grande qualità, con Filippo Ganna, Alessandro De Marchi, Niccolò Bonifazio, Andrea Vendrame, Clement Davy, Simon Clarke, Ivan Garcia Cortina, Damien Howson, Kasper Asgreen e Magnus Cort Nielsen.
Nonostante la consistenza e la forza della fuga, il gruppo è riuscito a tenere la situazione sotto controllo e ad iniziare la salita di San Giacomo con solo una trentina di secondi di distacco.
La fuga è svanita nella prima parte della salita, con la Visma Lease a Bike che ha spinto a fondo per preparare l’atteso attacco di Jonas Vingegaard.
Tulett ha impresso un ritmo sostenutissimo con cui ha sfilacciato i resti del gruppo, finchè Vingegaard ha piazzato il suo scatto a cinque chilometri dalla vetta. Nonostante le pendenze limitate sul 6%, il campione danese ha scavato rapidamente una grande differenza, mettendo in mostra il diverso status rispetto a tutti gli altri.
Brilla Isaac del Toro
Hindley e O’Connor hanno staccato gli altri uomini di classifica, con Ayuso, Arensman, Ujtdebroeks e Sosa più indietro. Dalle retrovie è stato però protagonista di una super rimonta il giovane talento messicano Isaac del Toro, che ha raggiunto il gruppetto di Ayuso aiutando il compagno di squadra a contenere i danni. I due UAE hanno ripreso O’Connor e Hindley, scollinando con circa un minuto di ritardo sull'imprendibile Vingegaard.
Il danese ha gestito senza difficoltà la discesa e i saliscendi del finale, conquistando una vittoria che ha già il sapore del sigillo finale.
A 1'10'' Ayuso ha battuto in un tirato sprint Hindley, O'Connor, Arensman, Uijtdebroeks e lo straordinario Del Toro, interprete di una corsa di grande spessore. A quasi tre minuti è arrivato un altro gruppetto con Pidcock, Tiberi, Piganzoli e soprattutto Enric Mas, grande delusione di questa tappa.
La classifica generale della Tirreno-Adriatico vede ora Jonas Vingegaard saldamente in testa. Il danese ha 54'' su Ayuso e 1'20'' su Hindley.
Au classement général de #TirrenoAdriatico, Jonas Vingegaard a une marge de 54 secondes sur Juan Ayuso après cette 5e étape. Les coureurs termineront demain par une arrivée au sommet au Monte Petrano (10.2 km à 7.9%). pic.twitter.com/NS7Ibe4D24
— Le Gruppetto (@LeGruppetto) March 8, 2024
La prossima tappa
Domani, sabato 9 marzo, la Tirreno-Adriatico affronta la sesta tappa, la più difficile di tutte.
Il percorso è di 180 km, da Sassoferrato al Monte Petrano. Dopo circa 60 km la corsa sale al Gpm La Forchetta (7.2 km à 4.5%).
Il finale prevede poi la breve ascesa di Moria, un paio di chilometri all’8.6%, ed infine la salita conclusiva di Monte Petrano. Questa salita misura dieci chilometri e ha una pendenza media che sfiora l’8%. La salita di Monte Petrano fu affrontata al Giro d’Italia del 2009, con la vittoria di Carlos Sastre.