La prima parte del Giro d'Italia si è conclusa con un bilancio in attivo per Antonio Tiberi, la grande speranza del ciclismo italiano per i grandi giri. Il corridore del Team Bahrain chiede a questo Giro delle conferme per il suo futuro come uomo per le grandi corse a tappe. L'avvio è stato segnato da un episodio sfortunato, una foratura e un cambio di bici nella tappa di Oropa, ma con la cronometro di Perugia e l'arrivo in salita di Prati di Tivo, Tiberi ha reagito e cambiato l'inerzia della sua corsa. Il 23enne laziale è risalito al sesto posto della classifica generale, mettendo in mostra le sue doti di corridore costante e concreto.

"Ora credo più in me stesso e non penso più a Oropa, ho capito che con i migliori del Giro d'Italia ci posso stare", ha dichiarato Tiberi.

'Il ciclismo è fatto di imprevisti'

Nell'arrivo in salita di Prati di Tivo, Antonio Tiberi ha dimostrato di avere personalità e coraggio, uscendo per primo allo scoperto. Nel finale della corsa, dopo il lungo lavoro dei compagni di Tadej Pogacar, il giovane laziale ha attaccato per due volte, provocando la pronta reazione della maglia rosa. I tentativi di Tiberi non hanno prodotto risultati concreti, ma hanno dato sicurezza al corridore in questo suo percorso di crescita. "Mi hanno permesso di credere più in me stesso, di capire che con i migliori del Giro d'Italia ci posso stare" ha dichiarato Tiberi alla Gazzetta dello Sport.

Il corridore del Team Bahrain ha spiegato di essersi messo alle spalle la giornata sfortunata della seconda tappa, a Oropa. Sulla salita finale, Antonio Tiberi era stato fermato una prima volta da una foratura. Assistito dall'ammiraglia, il corridore aveva preso la bici di scorta, che però aveva la gomma anteriore sgonfia, un errore che alla fine è stato pagato con circa due minuti di distacco sul traguardo. Senza quell'episodio, Tiberi sarebbe ora in seconda posizione in classifica generale, dietro a Pogacar, ma davanti a Dani Martinez e Geraint Thomas. "Non ci penso più, il ciclismo è questo ed è fatto di imprevisti", ha risposto Tiberi, che si è posto come obiettivo finale un piazzamento tra i primi in classifica generale.

Il suo esperto compagno di squadra Damiano Caruso, il corridore che lo sta guidando in questo Giro d'Italia, si è spinto anche più in là. "Se continua così si può puntare al podio" si è esposto il corridore siciliano.

Un buon inizio di 2024 per Tiberi

Antonio Tiberi è il corridore della nuova generazione a cui il ciclismo italiano si affida per ritrovare un posto da protagonista nelle grandi corse a tappe. Classe 2001, Tiberi ha debuttato nel ciclismo pro nel 2021 con la Trek Segafredo sulla spinta di un titolo mondiale juniores a cronometro che ha fatto alzare le aspettative nei suoi confronti.

Nelle prime tre stagioni da pro, il giovane laziale ha vissuto un po' di alti e bassi, una sola vittoria in una piccola corsa in Ungheria, e la traumatica rottura con la Trek.

Da metà della scorsa stagione è passato al Team Bahrain e in questo 2024 ha mostrato dei progressi convincenti. È arrivato ottavo alla Volta Catalunya, a fine marzo, e terzo al Tour of the Alps in aprile, confermando di avere le doti per essere un uomo da corse a tappe.