Il dominio incontrastato e l'esuberanza agonistica che Tadej Pogacar sta mettendo in mostra al Giro d'Italia sta facendo molto discutere nel mondo del ciclismo. Il fuoriclasse sloveno sta spadroneggiando quasi con insolenza, con già tre vittorie di tappa e un vantaggio enorme in classifica generale quando la corsa è arrivata appena alla sua metà. Quello che ha sorpreso più di tutto è stata l'insistenza con cui il campione della UAE è entrato in azione anche in tappe apparentemente interlocutorie, e la volontà di non lasciare una fetta di gloria a qualche avversario.
Secondo il tecnico della Astana Giuseppe Martinelli, uno dei decani delle ammiraglie, questo atteggiamento apparentemente cannibalesco di Pogacar è in realtà il segno di quanto sia cambiato il ciclismo negli ultimi anni. "Ora non esiste più la strategia di far vincere qualcuno che poi nei giorni seguenti ti ripaga" ha commentato il tecnico bresciano.
'Oggi vince il più forte e tutti accettano'
Nelle passate generazioni, era usuale che in certe situazioni la maglia rosa e gialla lasciassero altri corridori a contendersi i successi di tappa. Uno degli esempi più lampanti di questa strategia è stato Miguel Indurain, campione degli anni novanta che nei sette grandi giri conquistati in carriera non ha mai vinto nessuna tappa in linea.
Chi comandava la classifica generale spesso concedeva le tappe a qualche avversario, tessendo così una rete di alleanze utili per il prosieguo della corsa e per centrare l'obiettivo finale.
Oggi questo modo di affrontare le corse è stato spazzato definitivamente via dalla nuova generazione di campioni comandata da Tadej Pogacar. La ricerca delle alleanze in cambio delle vittorie di tappa è stata ormai superata, come ha testimoniato Giuseppe Martinelli, uno dei tecnici più esperti del gruppo. Il Ds della Astana ha assistito da un punto di vista privilegiato a questa profonda evoluzione. "Quel ciclismo non esiste più. Oggi vince il più forte e tutti lo accettano. Non esiste più la strategia di far vincere qualcuno che poi nei giorni seguenti ti ripaga" ha dichiarato Martinelli in un'intervista a Cyclingnews a proposito della voglia di Pogacar di primeggiare su ogni traguardo.
'Questo ciclismo mi piace'
"In passato la gente si sarebbe chiesa cosa fa Pogacar a rischiare nelle prime posizioni per uno sprint. Oggi non è più così, perchè il ciclismo è cambiato. Io sono un vecchio che ha visto di tutto e questo ciclismo mi piace" ha commentato Martinelli.
Giuseppe Martinelli è uno dei veterani dell'ammiraglia, avendo quasi quarant'anni di attività alle spalle. Dopo un'ottima carriera da corridore, con tre vittorie di tappa al Giro d'Italia e una al Tour de France, è diventato Ds della Ecoflam nel 1986. E' stato poi alla guida di alcune delle squadre di maggior successo del ciclismo mondiale, come Carrera, Mercatone Uno, Saeco, Lampre e Astana, guidando campioni come Pantani, Simoni, Cunego e Nibali.