Gli appassionati di ciclismo stanno aspettando con impazienza di scoprire il percorso del prossimo Giro d'Italia, ma dietro le quinte della corsa rosa si gioca una partita che potrebbe cambiare per sempre il destino di uno degli eventi sportivi più popolari del paese. RCS Sport aveva annunciato la presentazione del percorso per lo scorso 12 novembre, ma a pochi giorni dall'evento ha rimandato tutto indicando come causa un problema tecnico. La tradizionale serata di presentazione non ha ancora una data ufficiale, ma dovrebbe slittare a metà gennaio.

Oltre alle difficoltà nella chiusura della trattativa con l'Albania, che dovrebbe ospitare le prime tre tappe della corsa, un'altra causa di questo ritardo sarebbe la riorganizzazione interna che si sta operando in RCS Media Group, la società a cui fa capo RCS Sport, organizzatrice del Giro e di altre corse come Sanremo, Lombardia e Tirreno. Come anticipato da "Il Giornale", questi movimenti potrebbero preparare a una cessione del Giro d'Italia al fondo Pif, con conseguenze molto importanti per tutto il mondo del Ciclismo.

Ciclismo, il futuro del Giro

RCS Sport è la società che si occupa direttamente dell'organizzazione di tutte le corse di ciclismo del gruppo: il Giro d'Italia, la Tirreno Adriatico, la Milano Sanremo, il Lombardia e la Strade Bianche.

La società fa parte di RCS MediaGroup, il gruppo controllato dall'imprenditore torinese Urbano Cairo. In un comunicato diffuso a metà novembre, RCS Media Group ha confermato che esiste "un progetto di scissione parziale mediante scorporo di RCS MediaGroup SpA in favore di RCS Sports & Events Srl".

Lo scopo sarebbe quello di separare le attività di organizzazioni di eventi sportivi da quelle editoriali.

Questi movimenti interni potrebbero però preparare il terreno a delle novità clamorose. Il fondo saudita Pif sarebbe interessato a comprare il Giro d'Italia e le altre corse di RCS nell'ambito di un progetto che rivoluzionerebbe il mondo del ciclismo, One Cycling.

Il progetto One Cycling

Del progetto One Cycling si parla già da mesi nel mondo del ciclismo.

Di fatto sarebbe una sorta di Superlega privata, controllata più direttamente da squadre e organizzatori, per superare lo strapotere di UCI, il governo mondiale del ciclismo, e ASO, la società del Tour de France. A promuoverlo sono state otto squadre World Tour, che attraverso un bando della società di revisione internazionale Ernst & Young hanno ottenuto l'interesse del fondo saudita Pif.

Questo fondo ha già fatto importanti investimenti nello sport, come l'acquisto della squadra di calcio del Newcastle, e sarebbe pronto a stanziare 250 milioni di euro per One Cycling. Tra gli organizzatori di corse ha mostrato grande interesse per questo progetto la Flanders Classic, la società che organizza il Giro delle Fiandre e tante altre corse in Belgio.

ASO, ovviamente, si è dichiarata del tutto contraria visto che perderebbe il suo ruolo centrale, mentre RCS Sport potrebbe cogliere l'opportunità per cedere le sue corse a condizioni favorevoli. Il progetto One Cycling ridistribuirebbe i poteri e i soldi con grandi vantaggi per le squadre, che potrebbero per la prima volta mettere le mani sui diritti televisivi delle corse a cui partecipano.