Nel nuovo accordo che lega Tadej Pogacar alla UAE Emirates è stata inserita una clausola da ben 200 milioni di euro che rende praticamente impossibile lo scioglimento dello stesso prima della scadenza naturale fissata per il 2030. Pogacar ha ottenuto anche un consistente aumento dell'ingaggio, fino a otto milioni di euro annui per le prossime sei stagioni.
Anche ora che la stagione agonistica del ciclismo professionistico è ferma, resta sempre Tadej Pogacar il fulcro delle attenzioni di appassionati ed addetti ai lavori. Prima di volare alle Seychelles, dove sta passando qualche giorno di riposo, il campione sloveno ha monetizzato la sua clamorosa stagione 2024 firmando il nuovo contratto con la UAE.
Pogacar, per il 2025 Tour e Mondiali
Il matrimonio tra Tadej Pogacar e la UAE Emirates andrà probabilmente avanti fino al termine della carriera del campione. Rafforzato ulteriormente da una stagione in cui non ha conosciuto battute d'arresto, tra record e imprese che sono già parte della storia del Ciclismo, Pogacar e il suo manager hanno negoziato un rinnovo di contratto su cifre faraoniche. Il corridore e la squadra emiratina hanno sottoscritto un prolungamento fino al termine della stagione 2030. A quel punto, Pogacar avrà 32 anni, e sarà trascorso un decennio completo dalla prima vittoria al Tour de France, il momento in cui la sua carriera è esplosa.
Il contratto è pressoché inscindibile.
La Gazzetta dello Sport ha rivelato che è stata inserita una clausola rescissoria di 200 milioni di euro, una cifra astronomica ed impossibile per qualsiasi squadra di ciclismo. Questa mossa chiarisce la volontà della UAE Emirates di tenersi stretto il suo campione e inibire sul nascere ogni assalto di altri team.
Il programma di corse di Tadej Pogacar per il 2025 non è ancora stato definito, ma dovrebbe ruotare attorno a due obiettivi principali, il Tour de France e i Mondiali, che si svolgeranno in Ruanda su un percorso con oltre 5.000 metri di dislivello.
Altri punti fermi della sua stagione dovrebbero essere la Milano - Sanremo e il Giro delle Fiandre.
Hvastija: 'Non era il più talentuoso della sua generazione'
Se ora lo status di Tadej Pogacar è quello dell'indiscusso numero uno del ciclismo mondiale, e giustifica queste cifre eccezionali, l'inizio della carriera del corridore sloveno non sembrava indicare un futuro di questo livello.
Parlando a Relevo, l'ex corridore e tecnico sloveno Martin Hvastija, ha raccontato di aver conosciuto il giovane Pogacar quando militava nelle categorie juniores e under.
Hvastija si occupava dei giovani sloveni e guidò Tadej Pogacar anche alla conquista del Tour de l'Avenir del 2018, la corsa che gli dette lo slancio definitivo per il salto nel ciclismo professionistico. Fin lì, in realtà, il giovane Pogacar era tutt'altro che un vincente. In quella stagione 2018, il futuro iridato aveva conquistato solo due successi prima del Tour de l'Avenir, e in tutto il 2017 neanche uno. Hvastija ha raccontato che Pogacar "non era il ragazzo più talentuoso della sua generazione" e che il corridore più vincente del ciclismo giovanile sloveno era in realtà Ziga Jerman.
Il passaggio al ciclismo professionistico ha poi scritto una storia completamente diversa. Jerman non ha vinto nessuna corsa ed è rapidamente uscito di scena. Attualmente ha iniziato una nuova carriera come fisioterapista della Ineos, mentre Pogacar ha subito iniziato a vincere diventando uno dei più grandi campioni della storia del ciclismo.