Ospite di Jack Haig in uno dei tanti podcast curati dai protagonisti del ciclismo professionistico, "The rest day", Pavel Sivakov ha raccontato alcuni aneddoti della sua prima stagione al fianco di Tadej Pogačar. Il corridore russo, naturalizzato francese, ha vissuto in prima linea molti dei passaggi cruciali dell'annata da record del fenomeno sloveno, avendo fatto parte della UAE Emirates sia al Tour de France che al Giro di Lombardia. Sivakov si è, però, in qualche modo intrufolato anche in quella che forse è stata l'impresa più eclatante della stagione: il Mondiale di Ciclismo a Zurigo.
Pur essendo in corsa come avversari, con le maglie delle rispettive nazionali, lo sloveno e il francese si sono trovati in fuga insieme, e Sivakov non ha dubitato nel dare una piccola mano al campione che è il suo leader nel resto della stagione. "Ai Mondiali ci siamo aiutati perché siamo compagni di squadra", ha ammesso Pavel Sivakov.
Sivakov: 'Al Mondiale sono esploso'
Il Mondiale di Zurigo è stato probabilmente il punto più alto, il sigillo, di una stagione che ha consegnato Tadej Pogačar alla storia del ciclismo. Dopo aver dominato Giro d'Italia e Tour de France con dimostrazioni di forza eclatanti, il fuoriclasse sloveno ha voluto sbalordire ancora una volta tutto il mondo del ciclismo con una prestazione incontenibile.
Pogačar è uscito allo scoperto già a cento chilometri dall'arrivo, ha raggiunto un gruppetto di fuggitivi che erano in testa alla corsa e poi ha contrattaccato. In questa fase del Mondiale, Pavel Sivakov è riuscito per qualche chilometro a seguirlo, prima che lo sloveno rimanesse definitivamente da solo e lanciato verso la maglia iridata.
Nonostante il Mondiale si corra con la formula delle squadre nazionali, Sivakov ha dato una mano al suo capitano della squadra di club per poi rimanere inesorabilmente staccato. "Al Mondiale ero in fuga con lui, mi sentivo in una bella giornata", ha raccontato il corridore francese al podcast di Jack Haig. "Quando sono rimasto in testa alla corsa con lui ovviamente ci siamo aiutati a vicenda, perché siamo compagni di squadra", ha ammesso Sivakov, che però ha pagato lo sforzo e alla fine ha concluso la corsa nelle retrovie, al 35° posto.
"Sono andato così in profondità che sono esploso", ha raccontato il francese.
'All'inizio con Pogačar è stato un po' stressante'
Pavel Sivakov ha poi raccontato di aver trovato un ottimo equilibrio alla UAE Emirates, anche perché i risultati ottenuti da Pogačar hanno messo tutti gli altri nella posizione ideale. "Il fatto che lui stia andando così bene ha tolto pressione agli altri corridori, questo ti fa rendere meglio", ha dichiarato il 28enne francese, che spera di far parte della squadra del Tour de France anche in questa stagione.
"Il mio primo Tour de France è stato terribile, ma il motivo principale per cui sono venuto alla UAE è stato tornare al Tour. Ovviamente non ho la certezza di esserci anche stavolta, ma questo mi dà anche una motivazione in più per dare tutto", ha dichiarato Sivakov.
"All'inizio guidare con Pogačar è stato un po' stressante, ma alla fine è stato bello correre con lui", ha raccontato Sivakov.