L'Étoile de Bessèges, corsa a tappe di ciclismo che si disputa in Francia dal 5 al 9 febbraio, ha vissuto un'edizione particolarmente travagliata. Le prime tappe della gara sono state segnate da diversi problemi legati alla chiusura al traffico del percorso. Più volte, i corridori si sono trovati davanti delle auto che erano riuscite a entrare sulle strade interessate al passaggio della corsa e il ripetersi di queste situazioni ha portato a una raffica di ritiri. Ben otto squadre al completo hanno abbandonato l'Étoile de Bessèges tra la seconda e la terza tappa, e il gruppo ha poi affrontato le ultime due giornate ridotto ormai a una settantina di unità.
Dopo aver subito un'ondata di attacchi da parte di squadre e corridori, l'organizzazione dell'Étoile de Bessèges ha respinto parte delle accuse. "Se i corridori non lasciano passare le moto della polizia durante la corsa, allora queste non possono garantire la sicurezza. Ho detto loro che devono assumersi le proprie responsabilità", ha dichiarato Claudine Fangille al giornale Midi Libre.
'Per noi è difficile avere la chiusura delle strade'
L'Étoile de Bessèges è una delle tante piccole corse di Ciclismo professionistico che vanno avanti grazie all'impegno e alla passione di volontari, che spendono il proprio tempo nell'organizzazione della gara. Le risorse a disposizione di queste piccole società sono quasi sempre molto limitate e la qualità organizzativa talvolta ne risente.
All'Étoile de Bessèges le pecche sono state particolarmente evidenti e hanno portato a situazioni di grave pericolo. Nella seconda e terza tappa, diverse auto si sono inserite indisturbate sul percorso, non protetto né sorvegliato da un numero sufficiente di addetti.
L'organizzatrice, Claudine Fangille, ha difeso il suo operato, denunciando le difficoltà di organizzare una corsa di ciclismo professionistico con pochi mezzi e la scarsa collaborazione dei corridori in certe situazioni.
"Se l'anno prossimo la nostra corsa non si svolgerà, andrà bene così. I corridori devono capire che per noi organizzatori non è facile. Noi non siamo l'organizzazione del Tour, per noi è difficile ottenere la chiusura delle strade. Stamani, durante la riunione dei direttori sportivi, ci hanno detto che i corridori non li ascoltano.
Se i corridori non fanno passare le moto della polizia che risalgono il gruppo, allora non è possibile garantire la sicurezza e succedono queste cose", ha dichiarato Fangille, apparendo amareggiata per il destino a cui potrebbe andare incontro l'Étoile de Bessèges.
"Ho detto ai corridori che devono assumersi le proprie responsabilità. Noi con questa corsa non ci guadagniamo niente, siamo qui per far correre i corridori. Se l'anno prossimo non ci saremo più dovrò preoccuparmi di una cosa in meno", ha concluso Fangille.
Vauquelin mattatore delle ultime due tappe
Dopo le due giornate turbolente di giovedì 6 e venerdì 7 febbraio, l'Étoile de Bessèges si è conclusa regolarmente con le ultime due tappe, quelle decisive per la classifica generale.
Ieri, sabato 8 febbraio, è stata un'altra giornata complicata, a causa dell'intenso maltempo che ha costretto all'accorciamento del percorso. La tappa è comunque arrivata regolarmente sulla salita di Mont Bouquet, dove Kévin Vauquelin ha staccato tutti. Grazie anche ai numerosi ritiri, che hanno abbassato drasticamente il livello della corsa, il francese ha distanziato nettamente i connazionali Champion e Breuillard.
L'Étoile de Bessèges si è conclusa oggi con la quinta tappa, una cronometro di dieci chilometri con arrivo in salita. Vauquelin ha bissato la vittoria di ieri, conquistando così sia la tappa che la classifica generale. Nella crono, il corridore della Arkéa ha superato Cavagna e Teuns. In classifica generale sono saliti sul podio Teuns, secondo, e Geniets, terzo.