Nella lunga pausa invernale del ciclismo professionistico, ha fatto un certo clamore il KOM di Strava stabilito da Tadej Pogačar su una delle salite più frequentate della Spagna, il Coll de Rates. La UAE Emirates ha trascorso buona parte del mese di dicembre sulle coste della Comunità Valenciana e i corridori hanno percorso in lungo e in largo le strade della zona. Lanciato da tutti i compagni, come accade nelle corse prima di uno dei suoi proverbiali attacchi vincenti, Pogačar ha battuto il record di scalata, venendo ripreso da diversi cicloamatori, che hanno reso virale questa piccola impresa.

Parlando a WielerFlits, il campione del mondo ha raccontato che ama usare Strava, ma senza condividere con tutti gli utenti i propri dati. "Ho tante attività private su Strava", ha dichiarato Pogačar, promettendo di condividere tutto quando la sua carriera sarà terminata.

'Il KOM sul Coll de Rates non era molto ben pianificato'

Strava è la piattaforma più usata dai ciclisti di ogni livello, età e parte del mondo per condividere i percorsi e i dati dei propri allenamenti. Su Strava si trovano sia i campioni del Ciclismo professionistico sia i cicloamatori di buon livello e i pedalatori più tranquilli. Anche il campione del mondo Tadej Pogačar ha il suo profilo su Strava, che però non è molto ricco di attività.

L'attacco al KOM del Coll de Rates è stato una delle eccezioni.

Pogačar ha spiegato a WielerFlits che, nonostante l'impegno dei compagni facesse presupporre una strategia ben definita, il KOM è arrivato in modo naturale. "Non era molto ben pianificato, ma il gruppo di corridori era molto forte, abbiamo detto ok, andiamo a tutta fino in cima", ha raccontato il fuoriclasse sloveno, spiegando di fare un uso particolare di Strava, "Ho tante attività private su Strava, quando finirò la carriera, li condividerò e cadranno altri KOM.

È bello guardare i propri tempi in salita e negli allenamenti".

'Ai Mondiali potrei fare anche la cronometro'

Il numero uno del ciclismo mondiale ha parlato a lungo degli obiettivi della nuova stagione, in cui sarà molto più impegnato nelle classiche di primavera. "Il motivo per cui torno alle classiche fiamminghe è semplice: perché mi piacciono!

Mi piace il modo di correre, lo stile di gara e mi piacciono i tifosi belgi", ha dichiarato Tadej Pogačar, che, oltre a tornare al Giro delle Fiandre, farà anche il suo debutto assoluto alla Gand-Wevelgem: "È una gara un po' strana per me. La vedo come una sfida, vedremo come andrà. Forse le cose non andranno come previsto, ma non vedo l'ora di esserci. Ho scoperto che provare nuove corse mi rende un corridore più completo".

Tra i grandi giri, Pogačar punterà certamente al Tour de France, e nei prossimi giorni ufficializzerà la scelta tra Giro d'Italia e Vuelta España, anche se tutto fa presupporre una presenza alla corsa iberica. Il desiderio più forte dello sloveno è difendere la maglia iridata conquistata lo scorso settembre a Zurigo.

Mondiali si terranno quest'anno in Ruanda, su un percorso molto impegnativo, in cui Pogačar sarà nuovamente l'uomo da battere.

"Il percorso è ancora più duro di quello di Zurigo. Inoltre, ci dovrebbero essere delle condizioni meteorologiche avverse. Sarà caldo e umido. Anche l'altitudine avrà un ruolo. Bisogna essere davvero in forma e magari anche andare presto in Ruanda. Quest'anno potrei anche partecipare ai Campionati mondiali a cronometro. Naturalmente, il Tour è sempre la sfida più grande, ma il mio desiderio più grande è difendere il titolo mondiale. Vincere la maglia arcobaleno una volta è incredibile. Ora che posso indossarlo, ne sono davvero orgoglioso. È davvero fantastico. Non voglio lasciarlo andare", ha dichiarato Tadej Pogačar.