La crisi tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo potrebbe portare alla cancellazione dei Campionati Mondiali di ciclismo, in programma dal 21 al 28 settembre 2025 a Kigali, capitale del Ruanda. Con una schiacciante maggioranza (443 voti favorevoli e solo quattro contrari), il Parlamento Europeo ha chiesto misure drastiche contro il governo ruandese, accusato di sostenere i ribelli M23.

Il Parlamento Europeo contro Kigali

Il Parlamento Europeo ha invitato l'Unione Europea a sospendere immediatamente il memorandum d'intesa sulle materie prime con il Ruanda.

Bruxelles chiede che il governo ruandese dimostri di aver cessato ogni ingerenza nelle aree minerarie congolesi, fondamentali per la transizione digitale ed energetica, attualmente controllate dai ribelli M23.

Tra le richieste più importanti c'è anche la cancellazione dei Mondiali di Ciclismo previsti a Kigali. L’eurodeputata Hilde Vautmans, politica belga del partito di centro-destra e Open Flemish Liberals and Democrats, ha affermato: "Vogliamo il congelamento completo degli aiuti europei al Ruanda e l'annullamento dei Campionati Mondiali di ciclismo".

Tour del Ruanda, corsa sotto tensione

Intanto il Tour del Ruanda è iniziato domenica 23 febbraio senza incidenti, ma le tensioni restano alte.

Alcune tappe della corsa si svolgono pericolosamente vicino a Goma, città congolese epicentro della crisi e distante appena una decina di chilometri dal confine ruandese.

Aldo Tailleu, giovane belga della squadra Lotto Development, ha vinto il prologo della corsa. Tuttavia, proprio i genitori dei giovani corridori belgi hanno chiesto il rientro anticipato dei figli, preoccupati dalla situazione di sicurezza dopo che il Ministero degli Affari Esteri del Belgio ha sconsigliato viaggi nella regione.

Il ruolo dell'UCI e di David Lappartient

L'Unione Ciclistica Internazionale (UCI), organizzatrice dei Mondiali, monitora attentamente la situazione. Il presidente dell'UCI, David Lappartient, è già a Kigali per verificare direttamente le condizioni di sicurezza e valutare eventuali rischi logistici e sanitari.

La decisione definitiva sullo svolgimento dei Mondiali potrebbe arrivare nei prossimi giorni dopo ulteriori confronti con federazioni e squadre nazionali.

In un'intervista esclusiva a Cyclingnews, David Lappartient ha dichiarato chiaramente: "Non esiste un piano B per i Mondiali in Ruanda. L'evento rappresenta una pietra miliare per il ciclismo africano e mondiale. Naturalmente, la sicurezza resta la priorità assoluta e stiamo monitorando la situazione minuto per minuto. Tuttavia, al momento non stiamo considerando alternative e confidiamo che la situazione si stabilizzi per permettere lo svolgimento dei Mondiali come previsto".

Preoccupazioni economiche e sanitarie

Non solo politica e sicurezza: anche questioni economiche e sanitarie stanno creando dubbi.

Le federazioni nazionali temono costi elevati e problematiche legate alle vaccinazioni, tanto che molte squadre potrebbero partecipare ai Mondiali con formazioni ridotte.

Mercoledì è prevista una tavola rotonda virtuale per affrontare questi problemi. La società belga Golazo, coinvolta nell'organizzazione, potrebbe subire ripercussioni importanti se i Mondiali venissero cancellati.