Tra gli ospiti illustri dell’evento di presentazione dell’arrivo della 18^ tappa del Giro d’Italia 2025, che si è svolto a Cesano Maderno, c’era Riccardo Magrini, ex corridore professionista e noto commentatore televisivo, che nel corso della serata ha toccato diversi temi legati al ciclismo.

Nel dibattito che si è svolto nella cornice dell’Auditorium Paolo e Davide Disarò, è emerso il tema di come sia cambiato questo sport negli ultimi anni e su questo punto Magrini non ha dubbi: “Il ciclismo è cambiato completamente, anche per la tecnologia, con le bici attuali i rapporti sono totalmente cambiati, è chiaro che ora la frequenza di pedalata è molto più alta e vanno a 80/90 pedalate al minuto.

Ora tutti dicono che i corridori vanno forte, ma anche ai nostri tempi andavamo forte, però le tappe erano molto più lunghe”.

Riccardo Magrini: ‘Ai miei tempi le grandi rivalità, ora Vingegaard e Pogacar si trovano poco insieme’

All’evento che si è svolto a Cesano Maderno erano presenti anche Beppe Saronni, Gianni Bugno e Claudio Chiappucci, che hanno vissuto delle grandi rivalità nel corso della loro carriera. Quella tra Saronni e Moser ha scritto pagine memorabili della storia del ciclismo negli anni ‘80, e poi c’è stata quella tra Bugno e Chiappucci nella decade successiva. Un’occasione per parlare della rivalità nel ciclismo.

Secondo Magrini nel ciclismo moderno quelle grandi sfide che dividevano in due i tifosi non sono più ripetibili: “Oggi non ci sono più le grandi rivalità, ai miei tempi nascevano le rivalità perchè alle corse eravamo sempre i soliti, oggi ad esempio Vingegaard e Pogacar si trovano difficilmente insieme, se non al Tour”.

Il gran numero di corse presenti in calendario e la conseguente frammentazione dei team, renderebbe quindi più difficile avere degli scontri continui e consecutivi tra i big.

L’analisi di Magrini sul prossimo Giro d’Italia: ‘Ci sarà più battaglia’

Proseguendo nel suo intervento, Riccardo Magrini ha poi analizzato il percorso e i partecipanti attesti al prossimo Giro d’Italia: “A volte ci fossilizziamo solo su Vingegaard e Pogacar, ma il parco partenti è veramente notevole. Vingegaard doveva venire, c’erano delle voci grosse ma poi purtroppo non si è fatto, magari con il suo sì ci sarebbe stato anche Pogacar. Penso che Wout Van Aert possa puntare a prendere la maglia rosa fin da subito. Il percorso quest’anno poi è molto particolare e proprio perchè non ci saranno grandissimi arrivi in salita, ci sarà più battaglia”.

L’assenza di alcuni grandi big rende il pronostico più aperto e potrebbero esserci buone opportunità anche per due corridori italiani secondo Magrini: “Antonio Tiberi quest’anno potrebbe essere un’alternativa valida, lo scorso anno ha fatto quinto ma con la foratura ad Oropa, poi c’è Giulio Ciccone che all’UAE Tour ha fatto secondo dietro a Pogacar”.

Per Tiberi l’obiettivo sarà quello di salire sul podio, dopo il quinto posto in classifica dello scorso anno, mentre Ciccone cercherà di confermare il buon avvio di stagione e tornare protagonista in un grande giro.