L'epica giornata della Strade Bianche di ieri, sabato 8 marzo, è testimoniata non solo dalle emozioni regalate da Tadej Pogačar e Tom Pidcock agli appassionati di Ciclismo, ma anche dai numeri della corsa. Nonostante una caduta avvenuta a circa cinquanta chilometri dall'arrivo, il campione sloveno ha stabilito un nuovo record nel tratto di sterrato di Colle Pinzuto, uno dei più difficili della corsa, in cui ha staccato definitivamente Pidcock. Senza alzarsi sui pedali, ma forzando il ritmo seduto in sella, il campione del mondo ha costretto alla resa il rivale, ma per farlo ha dovuto attingere a tutte le sue forze riscrivendo i tempi e i numeri della scalata.

Su un tratto caratterizzato da una pendenza media superiore al 9%, Pogačar è salito con un picco di velocità che ha raggiunto i 37 all'ora, troppo per il pur bravo Pidcock.

Ciclismo, i numero dell'ennesimo record

Tadej Pogačar ha dovuto attendere uno degli ultimi tratti di sterrato per involarsi verso la vittoria della Strade Bianche 2025. Il punto decisivo della corsa è arrivato nel settore di Colle Pinzuto, affrontato per la seconda ed ultima volta a circa 18 chilometri dall'arrivo di Siena. Il fenomeno sloveno ha piazzato un violento forcing con cui ha costretto Pidcock a cedere. L'eccezionalità dell'azione del campione del mondo è stata testimoniata dal record di scalata del tratto più difficile della salita sterrata di Colle Pinzuto.

L'attacco è durato 1'06'', una fase in cui Pogačar ha espresso 630 watt medi e un picco di 810 watt. Su una pendenza al 9.4%, il campione del mondo di ciclismo è salito ad una velocità media di 17 chilometri orari e una massima superiore ai 37.

I dati sono eccezionali, soprattutto se inseriti nel contesto di una corsa di oltre duecento chilometri condotta ad un ritmo da record (oltre 40.7, la Strade Bianche più veloce di sempre), e considerando anche l'incidente avuto da Pogačar.

'Volevo attaccare al primo Colle Pinzuto'

Nel dopo corsa, Pogačar ha raccontato che quell'attacco sul secondo passaggio da Colle Pinzuto, che è valso anche il record oltre alla vittoria della corsa, sarebbe in realtà dovuto avvenire prima. Il campione sloveno aveva preparato un piano tattico che è stato scompaginato dalla caduta avvenuta a cinquanta chilometri dall'arrivo, proprio poco prima di affrontare la prima scalata di Colle Pinzuto.

"Dopo la caduta dovevo tornare in testa il più velocemente possibile perché come squadra abbiamo lavorato molto e volevo concretizzare. Volevo attaccare al primo Colle Pinzuto, ma la caduta me l'ha impedito. Allora ho capito che al secondo tentativo avrei dovuto riprovare, perché Le Tolfe è una salita adatta a Pidcock, così come l'arrivo a Siena. Ci ho provato e ha funzionato", ha raccontato Pogačar.