La Strade Bianche, che sabato 8 marzo ha aperto la stagione delle classiche del Ciclismo, ha regalato un grande spettacolo tecnico ed emotivo, ma ha lasciato anche qualche polemica. Già nei giorni di avvicinamento alla corsa, diversi corridori, tecnici e opinionisti hanno criticato il nuovo percorso disegnato da RCS Sport. Rispetto a qualche anno fa, il tracciato è stato notevolmente allungato e indurito, facendo diventare la Strade Bianche una corsa sempre più adatta agli scalatori. Questo ha portato ai forfait di molti campioni, come Mathieu Van der Poel e Wout van Aert, due ex vincitori della corsa che quest'anno hanno deciso di non presentarsi al via.
Dalle pagine del giornale belga Het Nieuwsblad, il direttore dell'area ciclismo di RCS Sport, Mauro Vegni, ha respinto le critiche riguardo alla durezza della corsa: "La Strade Bianche non è troppo dura e pericolosa per i corridori veri, ma sfortunatamente non ce ne sono rimasti molti".
Ciclismo, le critiche di Wynants e la replica di Vegni
Alla vigilia della Strade Bianche, dal gruppo si sono levate diverse voci critiche sul nuovo percorso, più lungo e con più settori di sterrato, della Strade Bianche. "È un peccato per il pubblico che abbiano reso la corsa ancora più dura, perchè sarà più prevedibile", ha commentato il tecnico della Visma Maarten Wynants, sostenendo che le assenze di Van der Poel e Van Aert siano dovute proprio a questo cambio di tracciato che ha spostato gli equilibri della corsa.
Het Nieuwsblad ha riportato tutte le critiche a Mauro Vegni, che ha respinto in maniera decisa le accuse di aver stravolto e rovinato una corsa spettacolare e amata da tutti i corridori. Vegni ha ammesso che in questa edizione si sono verificati diversi incidenti. "Questo non è dovuto alle condizioni degli sterrati. Questa volta le strade erano molto secche e polverose e questo le ha rese davvero più pericolose. Tuttavia, le strade sterrate sono quello che deve caratterizzare la Strade Bianche. Questa corsa non è troppo dura o troppo pericolosa. Almeno non per i veri corridori. Sfortunatamente non ce ne sono rimasti molti", ha commentato Vegni, replicando a tono alle accuse.
'I corridori fanno come gli antichi romani'
Secondo il direttore dell'area ciclismo di RCS Sport, le cadute sono state anche responsabilità dei corridori. "Ho notato che i corridori non si preoccupano più di avvertirsi a vicenda di un pericolo imminente. Ora è come facevano gli antichi romani: morte tua, vita mia", ha dichiarato Vegni.
Vegni non si è scomposto neanche per l'assenza di campioni come Van der Poel o Van Aert. "Chi ha detto che non saranno di nuovo al via l'anno prossimo? Pogačar c'era, era tutto ciò di cui avevo bisogno, e se Wout e Mathieu non vengono davvero perché la Strade Bianche è diventata più lunga o più dura, allora voglio pensarci. Ma tutti sanno che non è questa la ragione", ha replicato il direttore dell'area ciclismo di RCS Sport.
Vegni ha anche spiegato di aver fatto una modifica al percorso della Strade Bianche per evitare la chiusura di una via di comunicazione particolarmente importante per il normale traffico. "La gente dimentica che le strade non sono solo per i corridori. Nel percorso precedente abbiamo dovuto chiudere un'importante via per Roma. Con questa sezione sono riuscito a evitare quel problema", ha commentato Vegni.