La Strade Bianche, che ieri, sabato 8 marzo, ha inaugurato la stagione delle classiche primaverili del Ciclismo, ha regalato spettacolo ed emozioni. Tadej Pogačar ha conquistato per la terza volta la corsa senese sugli sterrati, ma la sua vittoria è stata molto più difficoltosa del previsto. Appassionati e addetti ai lavori si aspettavano una recita solitaria del campione del mondo, un one man show sulla falsariga della scorsa edizione. Invece, complice un Tom Pidcock particolarmente ispirato e motivato, oltre a una caduta a cinquanta chilometri dall'arrivo, Pogačar ha dovuto fare ricorso a tutte le sue risorse per ribaltare una situazione che si era fatta complicata.

L'episodio della caduta ha catalizzato l'attenzione nel dopo gara, con il fotografo belga Dirk Waem che ha raccontato la sua testimonianza sull'accaduto.

'Quando li ho raggiunti è avvenuta la caduta'

L'incidente è avvenuto in un tratto di discesa tra i settori di sterrato di Monteaperti e Colle Pinzuto. Pogačar ha preso una curva con una traiettoria un po' troppo interna e una velocità eccessiva. Il campione del mondo ha dovuto piegare troppo la bicicletta per cercare di portare a termine la sua traiettoria, ma è scivolato rotolando fuori strada.

Appena dietro di lui viaggiava la moto del fotografo belga Dirk Waem, che è stato l'unico a poter immortalare l'episodio chiave della Strade Bianche.

Le immagini esclusive di Waem hanno fatto il giro del mondo del ciclismo e, nel dopo corsa, il fotografo ha spiegato di aver avuto un po' di fortuna, ma anche un pizzico di esperienza per portare a casa questo colpo. "Il tratto di sterrato di Monteaperti, poco prima del punto in cui è caduto Pogačar, è molto breve. Ho deciso di anticipare tagliando il percorso per rientrare sulla testa della corsa. Quando li ho raggiunti è avvenuta la caduta", ha raccontato Waem, che si è subito reso conto di essere stato l'unico ad avere questa intuizione.

'Dopo pochi secondi era di nuovo in bici'

"All'improvviso ho visto la testa di Pogačar, con un ciuffo di capelli che spuntava dal casco e gli occhiali per metà sul naso, uscire strisciando da un prato.

Ho fatto un primo scatto e ho urlato al mio motociclista di fermarsi, anche se era un po' pericoloso perché era una curva cieca", ha raccontato Waem. "È una sensazione fantastica quando ti guardi indietro e ti accorgi di essere l'unico fotografo in zona. Poi pensi: è un colpo da urlo. Certo, preferirei catturare l'attacco decisivo piuttosto che un incidente, ma sono lì per fare il mio lavoro. E se Tadej cade, il mondo intero lo sta a guardare", ha dichiarato il fotografo belga.

Waem ha testimoniato la sua ammirazione per la reazione avuta da Pogačar dopo l'incidente. "C'è un'immagine in cui Pogačar sembra imprecare contro i rovi di more. Penso che soffrisse molto. Eppure, pochi secondi dopo, era di nuovo in sella alla sua bici. Davvero impressionante", ha raccontato Waem.