La supremazia di Tadej Pogačar nel ciclismo professionistico degli ultimi anni ha evocato paragoni e accostamenti che si ritenevano impossibili. Il campione del mondo ha superato il processo di specializzazione dei corridori che sembrava ormai incontrovertibile, dimostrandosi il numero uno tra corse a tappe e classiche di ogni tipo e difficoltà. Anche in questa prima parte di stagione, Pogačar ha dato sfoggio di un talento che sembra non avere limiti, vincendo sui suoi terreni preferiti in maniera quasi sfacciata e andando a invadere il campo dei grandi interpreti delle classiche del pavé.
L'ultima esibizione a effetto è arrivata alla Freccia Vallone, conquistata con un'accelerata prodigiosa sul Muro di Huy. La prova del fuoriclasse sloveno ha impressionato anche il più vincente campione della storia del ciclismo, Eddy Merckx, che ha dichiarato di rivedersi in Pogačar. "È quello che mi somiglia di più, sul Muro di Huy gli altri sembravano fermi", ha commentato Merckx.
Merckx: 'Confrontare le generazioni è sempre complicato'
Il paragone tra Eddy Merckx e Tadej Pogačar è ormai di gran moda nel mondo del ciclismo. Merckx è da decenni il punto di confronto per i campioni che hanno segnato la storia del ciclismo, ma, generazione dopo generazione, nessuno è arrivato davvero ad avvicinarsi al palmarès e alla leggenda del belga.
Con Pogačar, il tabù dell'erede di Merckx si sta ormai infrangendo e lo stesso ex campione ha mostrato di gradire il confronto.
"Sì, Pogačar è quello che mi somiglia di più", ha dichiarato Merckx a Het Laatste Nieuws. "Confrontare le generazioni è sempre complicato. Il ciclismo oggi è molto diverso da com'era una volta, in termini di materiali, preparazione. C'è anche un enorme divario tra Pogačar ed Evenepoel da una parte, e il resto del gruppo dall'altra", ha commentato l'ex campione, che si è detto colpito dalla prova di Pogačar alla Freccia Vallone.
"Il modo in cui ha staccato gli altri sul Muro di Huy... Incredibile. Sembrava che tutti gli altri fossero fermi!", ha commentato Merckx, che ha vinto per tre volte la Freccia Vallone.
"È stato davvero impressionante. È sicuramente il miglior corridore in circolazione e anche il più completo. Nelle classiche incontra ancora qualche resistenza, ma nelle corse a tappe quasi nessuna. Forse solo da Jonas Vingegaard o Remco Evenepoel. Sta correndo a un livello completamente diverso", ha aggiunto Merckx.
'Il ciclismo è ancora la mia vita'
Nonostante la mezza delusione rimediata alla Freccia Vallone, Eddy Merckx ha promosso anche Remco Evenepoel per questo rientro in gruppo dopo il grave infortunio di dicembre. "Non mi aspettavo che fosse già in così buona forma. Mi ha sorpreso alla Freccia del Brabante, ma ancora di più all'Amstel Gold Race, visto che è una gara di 250 chilometri.
Finora ha fatto un lavoro straordinario", ha commentato Merckx.
L'ex campione ha anche raccontato di avere ancora tanta voglia di pedalare, nonostante i quasi ottant'anni e i tanti problemi di salute avuti ultimamente, tra cui una caduta che lo ha costretto a un'operazione all'anca. "Ho passato tre mesi di vera sofferenza, ma ora le cose vanno molto meglio. Ho persino ricominciato ad andare in bici. Il ciclismo è ancora la mia vita, amo ancora pedalare, a modo mio, e non vedo l'ora di tornare in bici quando il tempo migliorerà", ha raccontato Eddy Merckx.