Tadej Pogačar ha demolito la concorrenza nel finale della Freccia Vallone, secondo appuntamento nella settimana delle classiche delle Ardenne, che si è corsa oggi. In una giornata segnata dal maltempo, il campione del mondo di ciclismo ha accelerato a metà del Muro di Huy, il suggestivo e tradizionale arrivo della classica, togliendosi di ruota tutti gli avversari in maniera eclatante. Pogačar ha vinto la sua seconda Freccia Vallone della carriera con una superiorità netta, ma, nonostante la dimostrazione di forza così palese, non ha avvicinato i migliori tempi di scalata stabiliti negli anni scorsi.

Nel dopo corsa, il suo team manager Mauro Gianetti ha raccontato che Pogačar era particolarmente determinato a vincere anche per mettere a tacere delle speculazioni nate dopo la sconfitta rimediata all'Amstel Gold Race di domenica scorsa.

Ciclismo, resistono i tempi di Valverde e Alaphilippe

L'impressione destata dalla marcia trionfale di Tadej Pogačar sul Muro di Huy è stata enorme. A cinquecento metri dall'arrivo, il campione del mondo di ciclismo ha impresso un'accelerazione senza nemmeno alzarsi sui pedali e ha staccato la concorrenza. Pogačar è volato via con apparente facilità e ha conquistato la vittoria con dieci secondi di vantaggio su Kevin Vauquelin, che ha bissato la piazza d'onore della scorsa edizione.

Questo distacco tra il primo e il secondo arrivato è il più ampio che si sia registrato alla Freccia Vallone negli ultimi vent'anni. Per trovare una differenza di oltre dieci secondi bisogna tornare al lontano 2003, in un ciclismo decisamente diverso. In quell'occasione, Igor Astarloa conquistò la vittoria con 16'' di vantaggio su Aitor Osa, in una corsa che però ebbe uno svolgimento tattico molto diverso, decisa con una fuga da lontano.

La prestazione di Pogačar non è però stata sufficiente per attaccare i migliori tempi di scalata stabiliti negli anni scorsi sul Muro di Huy. Il campione del mondo di ciclismo è salito nell'ultimo chilometro in 2'55'', lontano dal record di 2'41'' segnato da Valverde nel 2014 ed eguagliato da Alaphilippe nel 2021.

'All'Amstel è stata un'ottima prova di Tadej'

Nel dopo corsa, Mauro Gianetti ha raccontato che dopo il secondo posto dell'Amstel Gold Race, Pogačar aveva una motivazione speciale per questa Freccia Vallone. "Noi sapevamo già che era in buona forma, ma lui voleva dimostrare chi è" ha dichiarato il team manager della UAE Emirates. "Ci sono state molte speculazioni dopo l'Amstel Gold Race, il che è comprensibile, ma domenica scorsa è stata un'ottima prestazione per Tadej. Ha corso da solo per molto tempo in una gara con molti tratti pianeggianti, mentre Evenepoel e Skjelmose, entrambi bravissimi, hanno potuto collaborare e recuperare" ha spiegato Gianetti.

"Oggi non si trattava di attaccare da lontano, perchè si poteva fare la differenza sulla salita finale. Quando ha attaccato, lo ha fatto a tutto gas, perché non si sa mai chi reagirà" ha concluso Gianetti.