Dal pavé alle Ardenne, la stagione delle grandi classiche del ciclismo continua all'insegna dello spettacolo, ma con molte novità. L'Amstel Gold Race ha rotto gli equilibri cristallizzati dagli ultimi anni di classiche: per una volta, Tadej Pogačar non è riuscito a portare a termine la sua fuga solitaria, ma si è visto raggiungere dopo aver tentato il suo solito attacco. La corsa ha sovvertito i pronostici della vigilia, fatto ormai raro nel ciclismo attuale, premiando l'outsider Mattias Skjelmose al cospetto dei fenomeni Pogačar ed Evenepoel, protagonisti di una prova entusiasmante negli ultimi cinquanta chilometri.

Il campione del mondo ha attaccato da lontano, ispirato da Alaphilippe, ma è stato poi raggiunto nel finale da Evenepoel, che ha completato l'inseguimento insieme a Skjelmose. L'ultimo passaggio sul Cauberg si è risolto in un nulla di fatto, con tutto rimandato allo sprint, dove Skjelmose ha avuto la meglio sui due grandi favoriti.

Alaphilippe scatta per primo, poi la fuga di Pogačar

L'Amstel Gold Race è iniziata nel segno della sfida tra Tadej Pogačar e Remco Evenepoel, due fenomeni assoluti che purtroppo, per vari motivi, si sono incrociati troppo raramente.

La corsa è entrata nel vivo a una cinquantina di km dall'arrivo, con il gruppo già selezionato in maniera naturale dalla lunga sequenza di piccole salite disseminate sul percorso e dal lavoro della UAE.

Tadej Pogačar ha chiesto un ultimo sforzo a McNulty, ma è stato poi Julian Alaphilippe, un po' a sorpresa, ad aprire le ostilità. Il campione del mondo non si è fatto pregare per uscire allo scoperto. Con Evenepoel e Van Aert nelle posizioni centrali del gruppo, Alaphilippe e Pogačar sono riusciti ad andarsene da soli. Con apparente facilità, sullo strappo successivo, Tadej Pogačar ha lasciato sul posto il francese senza neanche alzarsi sui pedali. A 42 km dall'arrivo, il fenomeno sloveno ha così iniziato la sua proverbiale cavalcata solitaria, ma senza riuscire a fare il solito vuoto abissale.

Evenepoel è poi salito di colpi con il passare dei chilometri, prima mettendo al lavoro Van Wilder e poi piazzando un paio di attacchi con cui è riuscito a scrollarsi tutti di dosso. Il belga è andato a raggiungere Skjelmose, partito da solo poco prima e insieme al danese ha iniziato un braccio di ferro entusiasmante con Pogačar. La differenza tra il battistrada e gli inseguitori si è attestata a lungo tra i dieci e i venti secondi, finché il campione del mondo si è visto raggiungere a otto chilometri dall'arrivo.

Skjelmose in volata, Van Aert quarto

In un finale palpitante, Pogačar, Evenepoel e Skjelmose si sono controllati nell'ultimo passaggio sul Cauberg, con il campione del mondo che ha dato l'impressione di non essere più così brillante.

Nessuno ha fatto la prima mossa e tutto è stato deciso in volata, con Evenepoel che si è messo in testa come venerdì nel vittorioso finale della Freccia del Brabante. Pogačar ha provato la rimonta, ma da dietro è sbucato più forte di tutti Mattias Skjelmose che ha sorpassato incredibilmente lo sloveno.

Skjelmose, che pareva quasi invitato per caso la confronto tra Pogačar ed Evenepoel, ha così conquistato il successo, con lo sloveno secondo e il belga terzo. Più indietro, Van Aert ha battuto Matthews nella volata per la quarta piazza.