Nella sfida stellare tra Tadej Pogačar e Remco Evenepoel, che si preannunciava come il piatto forte dell'Amstel Gold Race di ciclismo, è stato invece Mattias Skjelmose ad andare a segno. La più importante classica del ciclismo olandese ha regalato l'ennesimo spettacolo avvincente di questa primavera di classiche. La corsa è vissuta su un lungo attacco solitario di Tadej Pogačar, partito a una cinquantina di chilometri dall'arrivo insieme ad Alaphilippe e poi rimasto quasi subito da solo. Dopo una fase in cui il campione del mondo è sembrato spiccare il volo in modo imprendibile, Remco Evenepoel ha però risposto orchestrando una spettacolare rimonta insieme a Mattias Skjelmose.
Il belga e il danese hanno completato l'inseguimento a otto chilometri dall'arrivo. Il Cauberg, la collina simbolo della corsa, non ha spezzato l'equilibrio, e tutto si è risolto in uno sprint che ha visto il successo a sorpresa del terzo incomodo, Skjelmose. "Il traguardo era cinque metri troppo in là", ha commentato Tadej Pogačar.
Pogačar: 'Speravo che Alaphilippe potesse restare con me'
Nelle sue prime parole del dopo corsa, Tadej Pogačar ha ammesso di essersi fatto un po' prendere dalla voglia di attaccare, ispirato dall'azione di Alaphilippe. Il campione francese è scattato per primo su una salitella a una cinquantina di chilometri dall'arrivo, e lo sloveno ha prontamente reagito. "Ero con Julian Alaphilippe e speravo che potesse restare con me più a lungo", ha spiegato Pogačar.
Sulla salita successiva, senza scattare e senza volerlo, lo sloveno ha staccato Alaphilippe ed è rimasto tutto solo al comando. "Dopo solo cinque chilometri sono rimasto solo, forse sono stato un po' troppo entusiasta in quel primo attacco. Ho cercato di resistere da solo dopo", ha raccontato il campione del mondo di ciclismo, che però non è apparso così devastante come in altre occasioni.
'C'era un forte vento contrario'
Forse per il vento, o per le fatiche accumulate nella campagna di classiche del pavé, Pogačar si è visto raggiungere da Remco Evenepoel e Mattias Skjelmose, una situazione a cui non è certo abituato. "Non sono riuscito ad aumentare ulteriormente il distacco negli ultimi quindici chilometri a causa del forte vento contrario.
Allora ho deciso più o meno di aspettare, volevo provare a batterli in volata. È stata una scommessa e alla fine sono arrivato secondo. La linea del traguardo era troppo lontana di cinque metri. Ma è stata una bella gara", ha commentato Pogačar.
Il campione del mondo di ciclismo ha spiegato di non essere sorpreso del livello di competitività già raggiunto da Remco Evenepoel in queste prime corse dopo il lungo stop per infortunio. "No, l'ho già detto all'inizio della corsa. Ha dimostrato ancora una volta di essere in ottima forma, ma alla fine Skjelmose è stato il più forte", ha commentato Pogačar.