La Liegi Bastogne Liegi che ieri, domenica 27 aprile, ha chiuso la stagione delle classiche primaverili del ciclismo, ha regalato l'ennesimo show di Tadej Pogačar. Il campione del mondo ha dominato la corsa azzerando la concorrenza, che ha assistito al suo volo solitario senza poter reagire e ha poi battagliato a distanza per il secondo posto. Pogačar non è sembrato neanche spremersi a fondo, eppure nel suo assolo ha stabilito un nuovo record di scalata alla salita simbolo della Liegi Bastogne Liegi, la Redoute. Il fenomeno sloveno è stato il primo ad abbattere il muro dei quattro minuti sulla Redoute, togliendo il primato alla stellina nascente del ciclismo belga, Jarno Widar, e salendo a quasi 23 di media su una pendenza superiore al 10%.

'Possiamo essere orgogliosi di questa primavera di classiche'

I dati della Liegi di Pogačar, uniti all'impressione di facilità e freschezza in questa ennesima impresa, danno una dimensione più tangibile della prestazione sfoderata in questa corsa. La salita della Redoute, punto più iconico e leggendario della Liegi, misura 1510 metri con una pendenza media del 10,5%. Pogačar ha completato la scalata in 3'58'', contro i 4'01'' del precedente KOM, che apparteneva a Jarno Widar, ventenne belga che è già stato indicato come il predestinato della nuova generazione. Il campione del mondo è salito a 22.8 chilometri orari di media, senza tuttavia dare l'impressione di sforzarsi al limite.

Nonostante questa manifesta superiorità che lo ha portato a vincere senza neanche dover troppo lottare, nella conferenza stampa di fine corsa, Pogačar ha parlato di una campagna di classiche dura.

Il campione del mondo ha messo insieme pochi giorni di corse, ma tutti di grande intensità e altissimo livello tecnico. "Ci sono stati alti e bassi, ma per fortuna il Belgio ci ha regalato bel tempo" ha dichiarato il fuoriclasse della UAE Emirates. "Questo ha reso più facile rimanere qui a lungo. Ogni corsa che ho disputato, avvicinandomi a Liegi, è andata meglio per me. Sono molto contento e come squadra possiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto vedere in questa primavera" ha commentato Tadej Pogačar.

'Non voglio scrivere un libro di storia del ciclismo'

Al campione del mondo sono state riportate le statistiche e i nuovi record stabiliti con la vittoria alla Liegi. Tadej Pogačar ha raggiunto la quota di nove vittorie nelle classiche monumento, come due leggende del ciclismo, Fausto Coppi e Sean Kelly, ormai dietro solo a Eddy Merckx e Roger de Vlaeminck.

"Mi fanno spesso questa domanda, ma non sono qui per scrivere un libro di storia del ciclismo" ha risposto Pogačar. "Mi piace semplicemente correre e sono, in tutta modestia, felice di essere così bravo. Cerco solo di divertirmi e di non pensare ad altro" ha aggiunto il campione del mondo.

L'esperienza di questa primavera di classiche ha portato Tadej Pogačar a fare delle riflessioni sui suoi programmi futuri. Il fuoriclasse sloveno ritiene che sia troppo impegnativo programmare una primavera di classiche così intensa e poi proseguire con il Giro d'Italia. "Dipende tutto da quali grandi giri si affrontano. Se si corre il Giro d'Italia, è più difficile fare un programma primaverile come quello.

Se dovessi partecipare al Giro ora, potrei tornare a casa dopo una settimana. A dicembre si pensa sempre al programma: dove ci si può riposare, dove si può andare in vacanza, per non esaurirsi. Per me, sarà difficile fare quello che ho fatto questa primavera. Non credo di poterlo fare ogni primavera" ha ammesso il campione della UAE Emirates.