Dall'Albania, dove il Giro d'Italia ha vissuto le sue prime tre giornate di corsa, e sulle pagine del quotidiano spagnolo Marca, l'ex campione Vincenzo Nibali ha parlato a tutto tondo di molti temi d'attualità del ciclismo. Il due volte vincitore del Giro si aspetta la sfida per la maglia rosa tra l'esperienza di Roglič e la classe giovanile di Ayuso, e si è detto fiducioso sulle possibilità di Giulio Ciccone di vivere una corsa da protagonista. Nibali ha parlato anche del futuro e dell'evoluzione che sta vivendo il ciclismo. L'ex campione ha spiegato quanto la tecnologia stia cambiando il modo di interpretare le corse: "Non dico che sia meglio o peggio, è diverso.
Mi piaceva di più la strategia, giocare con gli avversari. C'era spazio per improvvisare. Oggi tutto è calcolato".
'Il ciclismo non è uno sport di Serie B'
Vincenzo Nibali ha prospettato una bella sfida generazionale per la vittoria di questo Giro d'Italia, confermando che i due nomi più gettonati nell'ambiente del ciclismo sono i grandi favoriti. "Il Giro si preannuncia entusiasmante.
Roglič arriva con esperienza e ambizione. Ayuso è giovane, ma ha una classe impressionante", ha commentato l'ex campione, che si aspetta una grande corsa anche da Ciccone, uno dei pochi corridori italiani che possono puntare a un risultato importante in questo Giro. "Ciccone viene da una vittoria ed è in ottima forma. Possibilità di salire sul podio?
Non sarà facile, ma penso che stia andando bene", ha dichiarato Nibali, che ha fatto delle riflessioni sull'evoluzione che sta vivendo il ciclismo.
Ha sottolineato che il ciclismo è tornato a essere più attraente che mai con l'ingresso di nuovi sponsor che hanno portato a moltiplicare i guadagni dei campioni più forti. "È un bene che ora guadagnino bene. 4 o 5 milioni all'anno... È un bene perché il ciclismo non è uno sport di seconda categoria. Abbiamo raggiunto un livello altissimo, e ce lo siamo meritato tutti: corridori, squadre, tifosi. Il ciclismo ora è in Serie A"" ha dichiarato Nibali, auspicando un ritorno delle corse anche negli Stati Uniti.
'La nuova frontiera del ciclismo possono essere gli USA'
Prima della pandemia, il ciclismo professionistico contava su un calendario di corse interessanti negli Stati Uniti, ma dal 2020 tutto è stato cancellato. "Penso che la prossima frontiera potrebbe essere l'America. Sarebbe molto interessante tornarci, con grandi eventi", ha commentato Vincenzo Nibali.
L'analisi di Nibali sull'evoluzione del ciclismo è poi arrivata alla tecnologia e a quanto i dati ora a disposizione stiano cambiando le dinamiche di corsa. "Ora è tutta una questione di watt e dati" ha commentato l'ex campione. "Prima si leggeva di più in gara. Pogačar attacca a 100 chilometri ed è impressionante, ma ai miei tempi, anche l'intelligenza in bici era molto apprezzata", dice.
Lui, che è sempre stato uno stratega, rimpiange quelle battaglie tattiche. Non dico che sia meglio o peggio, è diverso. Mi piaceva di più la strategia, giocare con gli avversari. C’era spazio per improvvisare. Oggi tutto è calcolato", ha analizzato Nibali.