Gli ultimi tre chilometri della settima tappa del Giro d'Italia 2025 hanno finalmente messo in luce i grandi favoriti per la maglia rosa finale con un primo assaggio di vera battaglia. La salita di Tagliacozzo, primo arrivo in quota della corsa rosa, ha visto Giulio Ciccone rompere gli indugi e aprire le ostilità, seguito da un ritrovato Egan Bernal. Alla fine, però, è stato Juan Ayuso a piazzare l'allungo decisivo, senza nemmeno alzarsi sui pedali, e ad aggiudicarsi la tappa. Il suo grande rivale, Primož Roglič, è rimasto un po' indietro, ma ha rimontato con forza nel finale fino al quarto posto, dietro a Del Toro e Bernal, ed è bastato per prendersi la maglia rosa.

Il campione sloveno non è però parso molto convinto quando, nell'immediato dopocorsa, gli è stato chiesto se difenderà la sua leadership. "Forse mi toglieranno la maglia rosa", ha risposto Roglič.

Giro d'Italia, sette in fuga

Alla settima tappa, il Giro d'Italia ha proposto il primo arrivo in salita, quello abruzzese di Tagliacozzo.

L'avvio della corsa è stato molto intenso, con diversi tentativi di fuga che hanno visto anche Jay Vine particolarmente attivo. Alla fine, però, sono stati sette corridori ad andarsene: Tarozzi, Prodhomme, Poole, Garofoli, Tonelli, Scaroni e Leemreize. La Red Bull di Roglič ha guidato a lungo il gruppo, preannunciando le velleità del campione sloveno.

La corsa si è così assestata a lungo, in attesa della salita finale di dodici chilometri con solo gli ultimi tre davvero impegnativi.

La Ineos ha preso la salita in testa, ma è stata poi la Bahrain a prendere il sopravvento alzando il ritmo nella parte più veloce e annullando la fuga a cinque chilometri dal traguardo. La corsa vera tra i big è iniziata ai tre dall'arrivo, quando la salita ha proposto pendenze costanti oltre il 10%. La UAE ha preso l'iniziativa con Majka riducendo il gruppo a una ventina di unità, ma è stato Giulio Ciccone a rompere l'equilibrio con il primo scatto. Egan Bernal ha risposto in maniera efficace, poi l'abruzzese ha provato ancora senza riuscire ad andarsene.

Si rivede Bernal sul podio

Roglič è rimasto molto sulla difensiva e un po' arretrato in questa fase della corsa e Juan Ayuso ha preso coraggio per piazzare una progressione che ha costretto alla resa sia Bernal che Ciccone. Lo spagnolo della UAE è andato così a vincere la sua prima tappa in un grande giro, mentre Del Toro ha completato l'ennesima festa di casa UAE battendo allo sprint Bernal, Roglič, risalito nel finale, Ciccone, Tiberi, Caruso e Carapaz.

Roglič ha ripreso la maglia rosa con 4'' di vantaggio su Ayuso, una situazione che prospetta la sfida che tutti immaginavano alla vigilia del Giro d'Italia. Del Toro è ancora in quota, a 9'', e Tiberi segue a 27''.

Nel dopocorsa, Roglič ha minimizzato questa manciata di secondi persi ed è rimasto fiducioso e concentrato sull'obiettivo finale.

"Ero un po' troppo avanti e non potevo più combattere. Certo, si vuole sempre lottare per la vittoria, ma non si può sempre vincere", ha commentato il campione sloveno. "Sono semplicemente contento di oggi, mi sono persino divertito, soprattutto dopo ieri, quando un sacco di ragazzi sono caduti a terra", ha continuato Roglič, a cui è stato chiesto se nei prossimi giorni difenderà la maglia rosa. "Vedremo. Alcuni ragazzi si sono avvicinati oggi, quindi forse mi toglieranno la maglia. Faremo del nostro meglio", ha risposto il leader della Red Bull-Bora.