Le prime difficoltà del Giro d’Italia 2025 hanno proposto la sfida che tutti attendevano. Anche se le occasioni di battaglia sono state limitate al finale della tappa di Tagliacozzo, i due punti di riferimento della corsa si sono confermati Primož Roglič e Juan Ayuso. L’arrivo sulla salita abruzzese ha messo in mostra n Ayuso convincente, che ha conquistato la sua prima tappa in un grande giro, mentre Roglič è rimasto inizialmente un po’ defilato per poi rimontare con forza nel finale. Sul successivo arrivo di Castelraimondo, Ayuso si è mostrato ancora molto esuberante e ha rosicchiato un altro secondo in classifica a Roglič, dando soprattutto un segnale importante in vista del prosieguo del Giro d’Italia.
Analizzando la corsa sui suoi spazi social, l’ex corridore Tom Danielson si è detto poco convinto dell’atteggiamento molto passivo e distratto di Roglič, che sembra già pensare al Tour de France, ma anche dello scollamento tra Ayuso e il resto della sua squadra.
'Roglič sembra che si stia allenando'
Primož Roglič è atteso al doppio impegno Giro d’Italia – Tour de France in questa stagione, e nella corsa rosa è il principale favorito al successo finale.
Tom Danielson ha però notato un approccio troppo soft da parte dello sloveno, come se non ci fosse quella carica emotiva e quella convinzione che ha solitamente chi punta alla vittoria.
“Sembra piuttosto che Roglič si stia allenando”, ha commentato Danielson. “Sembra così rilassato e non così affilato. Finora le sue interviste sono state molto incentrate sul concetto di 'a volte si vince, a volte si perde', ed è proprio questo che traspare dal suo stile di gara.
È possibile che lui e la Red Bull siano al Giro principalmente per prepararsi al Tour, ma ovviamente lui potrebbe comunque vincere”, ha sottolineato l’ex corridore americano, notando come Roglič sia stato sconfitto su un tipo di arrivo nel quale solitamente è una sentenza.
“Immagino che lui stia sfruttando il Giro in vista del Tour e che ascolterà il suo corpo più che fare ciò che deve fare per vincere questa gara. Può vincere, ma può anche essere sconfitto”, ha commentato Tom Danielson.
'La UAE punterà tutto su Ayuso?'
Danielson ha trovato dei punti critici anche nella prestazione e nel futuro di Juan Ayuso. Pur dimostrandosi molto forte, il giovane spagnolo continua a correre in maniera molto isolata rispetto ai compagni di squadra, e questo, secondo Danielson, potrebbe rivelarsi una debolezza nella gestione della corsa.
“Ayuso ha dimostrato la sua forma, ma non la sua leadership”, ha analizzato Danielson. “Lui era raramente con i suoi compagni di squadra durante la salita e spesso saliva da solo. Quando Rafał Majka era in testa, si poteva vedere che guardava Ayuso e credo che abbia anche urlato. Per esperienza personale posso dirti che è difficile stare davanti al tuo capobranco se non lo vedi. Da questo punto di vista, Ayuso deve fare un passo avanti e sfruttare i suoi compagni di squadra, altrimenti saranno i suoi rivali ad approfittarsi di lui”, ha commentato l’ex corridore americano, che ha immaginato anche una lotta interna alla UAE per la leadership.
“Punteranno tutto su Ayuso o su Del Toro, Yates e McNulty?
Se l'obiettivo degli Emirati Arabi Uniti è vincere questo Giro, allora mi concentrerei sul mandare avanti quei ragazzi nelle fasi di transizione, così da guadagnare tempo. In questo modo metti Roglič e la sua squadra con le spalle al muro e vedi quanto lo vogliono davvero, ma dovranno attuare questa tattica in fretta, altrimenti sarà troppo tardi”, ha commentato Tom Danielson.