"Non mi sono mai posto la domanda di quanto ho perso per colpa del doping, probabilmente tanto. Alla Vuelta me la giocai con tale spagnolo Mosquera, poi radiato. E se avesse vinto lui e non l’avessero scoperto?". Queste le dichiarazioni che Vincenzo Nibali ha rilasciato nel corso di una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui l’ex corridore professionista ha parlato di diversi momenti della sua carriera. Tra i passaggi più interessanti quello relativo al doping, un tema sempre centrale nel dibattito che ruota attorno al mondo del ciclismo.

"Andavano alle corse come si andava in guerra, era un fatto culturale per quella generazione. Se non volevi non ti dopavi: la generazione successiva ha cambiato il modo di pensare e se adesso c’è un ciclismo pulito credo sia anche merito nostro" ha aggiunto al riguardo Nibali.

Eppure i sospetti attorno alla sua figura restavano: "Vincevo, ero italiano e il boss della mia squadra, Vinokourov, aveva un passato ambiguo come altri manager. Sono stato pedinato, mi hanno aperto la macchina e controllato il telefono e sono sicuro che mi siano entrati anche in casa per trovare prove che non esistevano. I ciclisti erano bersagli facili. Mai nella vita mi sono dopato e soprattutto mai ho pensato di farlo.

Mi hanno controllato un milione di volte, possono testare le provette tra cent’anni. A testa alta, sempre".

Vincenzo Nibali: 'Il Tour de France la più grande gioia, ma ero travolto dalla popolarità'

Nella lunga intervista al Corriere della Sera, Vincenzo Nibali ha parlato anche della sua vita da ragazzino in Sicilia (è nato a Messina) e di come abbia iniziato ad andare in bici a dodici anni, assieme a suo padre e ai suoi amici cicloturisti.

Nibali ha spiegato come lo sport sia stato fondamentale per fargli prendere la strada giusta nella vita e allontanarlo da ambienti pericolosi. Tanti sacrifici e la scelta di trasferirsi in Toscana dove "all’inizio era dura".

Ripercorrendo la carriera da professionista, Nibali ha parlato anche della vittoria al Tour de France del 2014: "È stata la più grande gioia della mia carriera che per un anno si è però trasformata in un incubo.

Ero travolto, schiacciato da popolarità, richieste, tifosi e giornalisti. Quando passeggiavamo con la bambina in carrozzina ci assalivano. Con mia moglie Rachele volevamo solo scappare da tutto e tutti. Poi ci siamo abituati ma è solo quando ho smesso di correre che ho cominciato davvero a vivere".

La carriera di Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali è stato corridore professionista dal 2005 al 2022: in carriera ha vinto tutti e tre i Grandi Giri, trionfando per due volte al Giro d'Italia nel 2013 e nel 2016, alla Vuelta nel 2010 e al Tour de France nel 2014, diventando il settimo italiano della storia a conquistare la maglia gialla.

Nel suo palmares anche alcuni successi nelle classiche monumento, con due vittorie al Giro di Lombardia, nel 2015 e nel 2017, e una alla Milano-Sanremo nel 2018.