Nella sua consueta rubrica sul giornale belga Het Nieuwsblad, l'ex manager della Soudal Quickstep, Patrick Lefevere, si sta lasciando andare a confidenze sempre più interessanti. Prendendo spunto da un banale battibecco avvenuto al Giro di Svizzera tra due corridori della UAE, Jan Christen e Mikkel Bjerg, Lefevere ha svelato alcuni restroscena sui rapporti tra i campioni che ha avuto nelle sue squadre. L'ex manager ha raccontato con quanta fermezza abbia gestito la Mapei negli anni novanta, una vera corazzata che dettava legge nelle classiche del nord.
La squadra contava su numerosi potenziali leader, e spesso questo portava a dei problemi che Lefevere risolveva con molta decisione. Il 70enne fiammingo ha ricordato di aver allontanato dalla Mapei Franco Ballerini, e di aver minacciato anche Andrea Tafi per il suo tentativo di ribellarsi all'ordine d'arrivo deciso a tavolino nella Parigi - Roubaix del 1996.
'Ballerini correva con la mentalità del voglio vincere io'
La rubrica di Patrick Lefevere su Het Nieuwsblad è da diversi anni un appuntamento fisso molto interessante per gli appassionati di ciclismo. Ora che non occupa più un posto di primo piano nella gestione della Soudal Quickstep, Lefevere si è però sentito libero di iniziare a raccontare gli episodi più caldi vissuti nella sua lunga carriera da manager.
L'ex manager fiammingo è intervenuto sullo scontro Christen - Bjerg all'interno della UAE. Bjerg si è lamentato pubblicamente, su un media danese, del modo di correre di Christen, a suo dire troppo individualista e non ligio alle tattiche decise a tavolino. "Bjerg è un gregario e fa il suo lavoro in modo eccellente, capisco che pensi che i nuovi arrivati debbano guadagnarsi il loro spazio al servizio della squadra" ha iniziato Lefevere, prendendo poi spunto da questo episodio per raccontare gli scontri avvenuti tra i campioni della sua Mapei.
Lefevere ha lavorato alla Mapei dal 1995 al 2000, prima come Ds e quindi come Team manager. In quel periodo, la Mapei era la squadra numero uno al mondo nelle classiche, forte di campioni come Johan Musseuw, Franco Ballerini, Michele Bartoli, Paolo Bettini, Andrea Tafi, un'abbondanza tale di talento e temperamento che ovviamente poteva portare anche a qualche scontro.
A tanti anni di distanza, Lefevere ha raccontato qualche retroscena particolarmente caldo, a partire da quello che ha chiamato "il caso Ballerini".
"Per quello che sono i miei gusti, Franco Ballerini correva spesso la Roubaix con quella mentalità da 'voglio vincere io', anzichè 'vogliamo vincere noi'. Così, nel 1998, non gli ho rinnovato il contratto. Per la cronaca: Ballerini all'epoca era il preferito del patron Giorgio Squinzi" ha raccontato Lefevere, che però concluse presto la sua esperienza in Mapei. Nel 2000, il manager fiammingo lasciò la squadra per poi lanciare la Domo-Farm Frites, in cui si portò dietro Museeuw e altri corridori. "Indovinate chi è stato il primo ad ottenere di nuovo un contratto con la Mapei quando Johan Museeuw, Wilfried Peeters e io siamo partiti per la Domo-Farm Frites nel 2000?
Naturalmente: Franco Ballerini" ha raccontato Lefevere.
'Alla fine Tafi fu d'accordo'
L'altro episodio di cui ha parlato il 70enne fiammingo riguarda una delle corse più discusse della storia del ciclismo, la Parigi-Roubaix del 1996. La Mapei dominò la corsa, arrivando nel finale con tre suoi corridori, Museeuw, Tafi e Bortolami, al comando con un ampio vantaggio su tutti gli altri. Lefevere decise che i tre non avrebbero fatto la volata, ma che ci sarebbe stato un arrivo in parata con l'ordine d'arrivo deciso a tavolino. L'immagine dei tre Mapei nel velodromo di Roubaix, iconica per la squadra, fece molto discutere nel mondo del ciclismo. "Ho deciso l'ordine d'arrivo: primo Museeuw, secondo Bortolami, terzo Tafi" ha raccontato Lefevere, che ebbe uno scontro con quest'ultimo, risolto in maniera molto energica.
"Tafi non era d'accordo. Sua moglie era incinta e lui voleva assolutamente arrivare secondo. Gli dissi: o arrivi terzo o ti prendi una buonuscita e ti cerchi un'altra squadra. Alla fine, Andrea fu d'accordo" ha raccontato Patrick Lefevere.