Dopo l'anticipazione della prima tappa, la sfida tra i tre grandi del Critérium del Delfinato, Pogačar, Vingegaard ed Evenepoel, è entrata davvero nel vivo con la cronometro della quarta giornata di corsa. Evenepoel ha fatto valere il suo status di due volte iridato della specialità e si è imposto in maniera molto autorevole, viaggiando a cinquanta all’ora di media su un percorso di 17 km caratterizzato da un duro strappo a metà tracciato. I distacchi sono stati molto importanti. Vingegaard si è ben difeso, arrivando secondo e contenendo il passivo a 21''.
La prova di Pogačar è stata, invece, al di sotto delle attese. Il fenomeno sloveno ha pagato ben 49'', un risultato e un distacco davvero pesante per un campione abituato a dominare senza pause e in modo eclatante. Nel dopocorsa, Evenepoel è apparso orgoglioso della sua prova e della grande differenza fatta sugli avversari. L'arrivo di Vingegaard ha destato una piccola curiosità": il campione danese ha concluso la sua prova utilizzando la corona più piccola, ma ha poi negato di aver avuto dei problemi meccanici.
Evenepoel: 'Volevo soprattutto vincere la tappa'
Remco Evenepoel si è detto sorpreso per i grandi distacchi che ha provocato questa cronometro tutto sommato breve, appena 17 chilometri, ma è rimasto con i piedi per terra, ben sapendo che le tre tappe di alta montagna del weekend potranno ancora riscrivere la classifica.
"È stata una cronometro dura, mi ha ricordato quella del Tour de France dell'anno scorso", ha dichiarato Evenepoel nelle rituali interviste del dopo corsa. "C'erano dei tratti pianeggianti all'inizio, seguiti da una salita, anche se questa volta era un po' più ripida e impegnativa di allora. Il mio obiettivo era quello di andare il più forte possibile fino al punto intermedio. Poi avrei potuto trovare un buon ritmo fino al traguardo. Credo che il vento contrario nelle valli prima e dopo la salita sia stato un vantaggio per me. L'ho sfruttato per rafforzare la mia posizione e la potenza che posso esprimere", ha analizzato il campione del mondo a cronometro.
"Volevo soprattutto vincere la tappa, poi avrei visto i distacchi in classifica.
Ripensandoci ora, ho fatto una grande differenza su una cronometro così breve. Posso essere contento di essere riuscito a correre un secondo più veloce degli altri ogni chilometro, in alcuni casi anche due", ha commentato la nuova maglia gialla della corsa, che ora è attesa al test delle tappe di montagna. "Ci sarà molta pressione da parte delle altre squadre, ma sono fiducioso di poter fare bene. Cercheremo di difendere la maglia gialla fino a domenica" ha annunciato Remco Evenepoel.
Vingegaard: 'I prossimi giorni saranno interessanti'
Anche Jonas Vingegaard è uscito con un bilancio positivo da questa importante cronometro. Il danese ha concluso al secondo posto, a 21'' da Evenepoel, ma con un vantaggio consistente su Pogačar, accusando un distacco di 49'' dal vincitore.
Nelle interviste del dopocorsa, a Vingegaard è stato fatto notare il suo strano arrivo. Il danese ha concluso pedalando sulla corona piccola, in un tratto molto veloce in cui sarebbe stato più normale usare quella grande.
"Non ho avuto nessun problema meccanico", ha risposto Vingegaard, che ha però lamentato una scelta dei rapporti non ottimale. "Forse avrei dovuto montare una corona leggermente più grande davanti. Anche se non credo che avrebbe fatto una grande differenza, perché solo nei tratti più veloci avevo bisogno di un rapporto più grande. Forse sarei stato appena cinque secondi più veloce", ha commentato il campione danese, che si è detto soddisfatto della sua prestazione. "Remco è il miglior specialista al mondo, perdere venti secondi va bene. Abbiamo visto che possiamo recuperare molto tempo in montagna. In ogni caso, i prossimi giorni saranno molto interessanti", ha dichiarato Vingegaard.