Al Giro Next Gen la Maglia Tricolore, simbolo del miglior italiano in classifica, è sulle spalle di Lorenzo Mark Finn, uno dei talenti azzurri di maggiore prospettiva. In un momento difficile per il movimento del ciclismo italiano, il 18enne nato a Genova rappresenta una delle maggiori speranze per tornare a vedere un nostro corridore lottare per la vittoria nei Grandi Giri.

I riflettori in questo Giro Next Gen sono quindi tutti puntati su Finn, che però ai microfoni di Blasting News ha detto di essere sereno e di non sentire il peso mediatico. Queste le sue parole al termine della seconda tappa: “Non sento la pressione e sto vivendo bene la corsa.

Io sono solo Under 23, non sono ancora professionista, quindi vedremo tra qualche anno come andrà, ma al momento non sento pressioni”. Il titolo di campione del mondo junior conquistato lo scorso anno ha dato visibilità a Finn, che è infatti sempre tra i più acclamati dai tifosi, ma il suo atteggiamento resta sempre tranquillo e concentrato sull’obiettivo. La mentalità giusta per affrontare al meglio queste corse e proiettarsi già in quelle di livello superiore.

Finn pronto per le sfide in salita: ‘La lotta sarà con Widar e Nordhagen’

Il primo momento decisivo del Giro Next Gen è l’arrivo in salita sul Passo Maniva, Cima Coppi di questa edizione. Una salita finale di oltre 10 km molto dura, sulle cui rampe a doppia cifra ci attende la prima vera battaglia tra i favoriti, come ci ha spiegato Lorenzo Finn: “Non ho fatto la ricognizione, ma di sicuro è una salita impegnativa.

Ci sarà una prima selezione per la classifica e serviranno le gambe per fare la differenza”. A livello di avversari sono principalmente due quelli individuati da Finn con cui dovrà lottare per la vittoria della classifica generale: “Per la maglia rosa la lotta sarà di sicuro con Jarno Widar, ma c’è anche Jorgen Nordhagen”. Il belga della Lotto Development ha vinto lo scorso anno ed è a caccia di una storica doppietta, mentre il norvegese della Visma Lease a Bike Development ha già ottenuto piazzamenti importanti in questa stagione tra i professionisti.

Le sensazioni di Finn dopo le prime tappe: ‘Le gambe sono buone’

La seconda tappa del Giro Next Gen ha visto il belga Jonathan Vervenne vincere in solitaria sul traguardo di Cantú, con un circuito finale affrontato a gran velocità dal gruppo nel tentativo di recupero.

Una tappa quindi non facile, ma che Lorenzo Finn e i suoi compagni della Red Bull Bora Hansgrohe Rookies sono riusciti a gestire al meglio, come ci ha raccontato lui all’arrivo: “Una tappa nervosa, tutti volevano stare davanti. Il circuito aveva tante curve strette, salite e discese, bisognava stare attenti per non perdere il contatto. Per me alla fine è andata bene e la squadra ha fatto un ottimo lavoro”. Finn è arrivato tredicesimo al traguardo, confermando le buone sensazioni avute anche nella cronometro inaugurale di Rho, in cui aveva chiuso al 17° posto a 15'’ dal vincitore Matthias Schwarzbacher. La condizione è quindi positiva, nonostante il caldo si sia fatto sentire in questi giorni: “Le gambe sono buone.

Il caldo si sente, bisogna sempre rimanere idratati e rinfrescarsi anche con il ghiaccio, sia durante che dopo la tappa per recuperare”. Il Giro Next Gen però è ancora lungo e servirà continuare a dare il massimo per centrare un grande risultato.