L'intervista al podcast Tour 202, in cui Tadej Pogačar ha rivelato l'infortunio al ginocchio con cui ha dovuto convivere nell'ultima settimana del Tour de France, ha avuto una larga eco nel mondo del ciclismo. Il campione del mondo ha confessato di aver cominciato ad avvertire un dolore al ginocchio dopo la tappa del Mont Ventoux, la 16°, e di aver temuto di dover abbandonare una corsa che stava dominando. Nelle ultime tappe, Pogačar era apparso insolitamente stanco e insofferente, ed aveva interpretato la corsa in maniera puramente difensiva, nascondendo quell'infortunio che lo tormentava.

Tra le tante reazioni che ha provocato questa rivelazione c'è stata quella dell'ex campione americano Chris Horner. Sul suo canale Youtube, Horner ha raccontato di aver dovuto convivere anche lui con degli infortuni durante i grandi giri, e di aver fatto ricorso a pesanti dosi di tramadolo, un antidolorifico poi vietato dalle regole antidoping.

'Il tramadolo era legale e lo usavo molto'

Chris Horner ha spiegato di aver vissuto un'esperienza simile a quella di Pogačar in un grande giro del 2009. L'americano correva nella Astana, nel periodo della difficile convivenza tra Armstrong e Contador, e in quella stagione disputò sia il Giro d'Italia che la Vuelta Espana. "A quei tempi, il tramadolo era legale e lo usavo molto", ha rivelato Horner.

"Mi ha aiutato a superare le tappe, ma mi faceva aumentare di peso ogni giorno" ha spiegato l'ex corridore americano, aggiungendo di aver avuto altri effetti collaterali oltre al maggior peso dovuto alla ritenzione idrica, come la perdita di lucidità durante la corsa.

Il tramadolo è stato poi vietato dai regolamenti antidoping, anche per il timore che gli effetti di questo antidolorifico potesse provocare delle cadute. Horner si è mostrato molto solidale con Pogačar per la sua capacità di convivere con l'infortunio e portare avanti il Tour, e ha spiegato di ritenere la caduta avvenuta nell'11° tappa una delle possibili cause del problema.

"Ha toccato la ruota di un corridore della Uno-X, è scivolato a sinistra, ha urtato un cordolo e poi è ripartito.

Non dico che sia stata certamente quella la causa, non sappiamo nemmeno quale ginocchio sia stato, ma quando colpisci l'anca così forte questo può cambiare l'allineamento in bici" ha commentato Chris Horner.

'Ammiro la sincerità di Pogacar'

L'ex corridore americano ha parlato di un tema poco considerato nel mondo del ciclismo, degli effetti degli infortuni sul peso, dovuti alla ritenzione idrica. Secondo Horner, Pogačar potrebbe essere stato condizionato anche da questo fattore nell'ultima parte, poco brillante, del suo Tour de France.

"Quando il corpo entra in uno stato traumatico, aumenta sempre di peso. Sono stato ricoverato in ospedale dopo cadute, durante le quali non ho mangiato per una settimana e sono comunque arrivato a pesare un chilo in più" ha raccontato Horner.

"Invece di perdere peso durante la gara, come faresti normalmente, in realtà aumenti di peso. Ogni piccolo peso conta quando si scala il Ventoux o il Loze" ha spiegato l'ex corridore, che ha apprezzato molto questa rivelazione fatta da Pogacar.

"Ammiro la sincerità di Pogačar riguardo al suo infortunio al ginocchio. Questo fa capire meglio a tutti perché ha corso in quel modo. Se si fosse ritirato, la gente avrebbe considerato Vingegaard il migliore. Bisogna sempre tenere conto degli incidenti, degli infortuni, di tutto quello che i corridori attraversano" ha commentato Horner.