A stagione appena conclusa, con altre imprese già consegnate alla storia del ciclismo, Tadej Pogačar è tornato a parlare di quanto avvenuto al Tour de France. Il campione del mondo ha dominato la corsa, mettendo al sicuro la maglia gialla già dopo le prime tappe di montagna, ma ha vissuto un'ultima settimana difficile e un po' enigmatica. Nonostante la vittoria ormai in pugno, le quattro tappe già conquistate, il campione sloveno è apparso un po' stanco, stressato e insofferente, desideroso solo di chiudere la corsa, invece di godersi quell'ennesima avventura trionfale.
A distanza di tre mesi, Pogačar ha raccontato quanto accaduto durante la corsa. Parlando al podcast "Tour 202", lo sloveno ha spiegato di aver temuto di dover abbandonare il Tour in maglia gialla dopo la tappa del Mont Ventoux.
Pogačar: 'Il Tour è un male necessario'
Dopo la tappa del Mont Ventoux, la 16° del Tour de France, Pogačar vantava un vantaggio abissale su Jonas Vingegaard, ben 4'15'', e oltre 9' su Lipowitz e tutti gli altri corridori. Nonostante la situazione ormai acquisita, lo sloveno ha vissuto un'ultima parte di Tour molto difficile.
"Il Tour è una corsa davvero speciale. È faticosa, lunga e incredibilmente stressante. A volte considero il Tour un male necessario" ha raccontato il campione del mondo di ciclismo, che non ha mai nascosto di avere un rapporto di amore e odio con i grandi giri.
"Se non sbaglio, l'ultimo Tour è stato il più veloce della storia. È stato davvero stressante ogni giorno, e il percorso è stato anche molto impegnativo, soprattutto nei primi dieci giorni. C'erano molte insidie, salite difficili... È stato davvero frenetico. Il mio Tour è andato inizialmente alla grande, ma poi è arrivata l'ultima settimana" ha continuato Pogačar, svelando per la prima volta di aver pensato davvero a ritirarsi.
'A La Plagne il mio corpo è entrato in modalità sopravvivenza'
"Il giorno dopo la tappa che si è conclusa sul Mont Ventoux, ho iniziato ad avere problemi al ginocchio. Ho persino iniziato a dubitare di poter continuare, di riuscire a completare la tappa regina sul Col de la Loze.
E poi c'è stata la tappa a La Plagne" ha raccontato Pogačar, spiegando di aver sofferto molto il maltempo di quella tappa.
"Faceva freddo e il mio corpo è entrato in modalità sopravvivenza" ha raccontato il campione del mondo di ciclismo. "Ero persino in stato di shock, il che mi ha portato a trattenere liquidi. Ne avevo abbastanza da un po', non mi sentivo per niente bene. Ma credo che ogni corridore provi qualcosa del genere durante un Grande Giro. Dopo una settimana sei già stanco, e ne mancano ancora due" ha dichiarato Pogačar.