Sono centinaia le segnalazioni giunte in questi giorni alle forze dell'ordine e alle associazioni ambientaliste tarantine: da circa tre giorni nella città di Taranto si avverte in maniera persistente un forte odore di gas. Tramite i commenti scritti sulla pagina dell'associazione ambientalista Genitori Tarantini è possibile individuare le zone interessate dalle emissioni: Borgo, Paolo Sesto,Tamburi (i quartieri più vicini alla zona industriale dell'ex Ilva) e da oggi anche nel resto della città.

Sono state segnalate al locale nosocomio anche molte reazioni avverse, quali mal di testa, nausea, vertigini, bruciore agli occhi e fastidi alle vie respiratorie.

Alcuni ambientalisti hanno chiesto spiegazioni all'Arpa (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell'Ambiente), cui spetta il compito di monitorare la qualità dell'aria tramite le centraline dislocate in tutto il comune; ad oggi, tuttavia, non sono ancora giunte risposte.

Ricordiamo che nel 2014 è stato istituito il progetto Odortel, che permette di segnalare all'Arpa le emissioni odorigene moleste, scrivendo all'indirizzo 'info @arpa.puglia.it' e compilando l'apposito form.

Battista: 'L' Altoforno 01 rilascia emissioni killer durante la notte'

Il consigliere comunale tarantino Massimo Battista ha dichiarato che, in questi giorni, le emissioni di anidride solforosa rilevate dalle centraline poste nel quartiere Tamburi, hanno superato il livello massimo consentito di ben tre volte; l'anidride solforosa (o SO2) è un gas fortemente irritante per le mucose e le vie respiratorie, che viene prodotto dall'uso di combustibili fossili e che rappresenta l'agente inquinante per eccellenza: pericoloso per gli asmatici, è molto aggressivo ed essendo più pesante dell'aria tende a stratificarsi nelle zone più basse.

"La Politica è impegnata a fronteggiare il Coronavirus, intanto la città di Taranto viene sacrificata per il bene della Nazione. I tarantini, dal canto loro, sono rassegnati e lasciano fare. I tarantini dormono e Taranto muore" afferma Battista, sottolineando che il principale indiziato per le emissioni cancerogene notturne di questi giorni è l'AltoForno 01 dell'impianto industriale dell'ex Ilva.

Il sindaco Melucci chiede accertamenti urgenti

A seguito delle numerose segnalazioni, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha deciso di scrivere al Ministero dell'Ambiente (e, per conoscenza, all'Arpa e all'Asl di Taranto) per chiedere accertamenti "immediati e urgenti" sui fenomeni emissivi riconducibili allo stabilimento industriale.

Melucci ha aggiunto che è pronto ad attuare le disposizioni dell'art. 29 del decreto legislativo 152/06, con particolare riferimento ai commi 7 e 10.

La fiaccolata del 26 febbraio, un evento per ricordare le vittime dell'inquinamento ambientale a Taranto

Intanto le associazioni ambientaliste ricordano la manifestazione che si terrà il prossimo 26 febbraio a Taranto, per commemorare le vittime dell'inquinamento ambientale.

Si tratta del secondo appuntamento per questo evento, nato l'anno scorso per sensibilizzare l'opinione pubblica al tema della mortalità per inquinamento ambientale a Taranto.

Da più parti si rimarca che l'evento è esente da propaganda politica e che si tratterà di un momento di solidarietà in cui "saranno gli striscioni a parlare per noi". La speranza è che i tarantini, attualmente impegnati a svuotare supermercati e farmacie a causa della psicosi da coronavirus, partecipino unanimemente alla manifestazione, dal momento che il tasso di mortalità causato dalle emissioni inquinanti è di gran lunga superiore, purtroppo, a quello del Covid-19.

Intanto, si attendono a giorni sviluppi sulla trattativa tra il Governo italiano e Arcelor Mittal; è prevista per fine mese, infatti, l'ultima scadenza per accordarsi sulle sorti dello stabilimento siderurgico tarantino.