A sorpresa il Governo italiano, quasi in extremis, è tornato sui suoi passi annunciando lo stop ai tagli lineari sulle detrazioni fiscali che resteranno al 19% senza scendere in maniera retroattiva di un punto percentuale già sulle dichiarazioni dei redditi del 2014. Nessuna penalizzazione ci sarà quindi, ad esempio, sulle spese sanitarie e sulla detrazione degli interessi passivi pagati nel 2013 sui mutui per la prima casa.



In merito Altroconsumo, che nelle scorse settimane aveva lanciato una petizione online proprio per chiedere di evitare i tagli lineari alle detrazioni, ha annunciato che la battaglia, con un'altra petizione, si sposta ora sul capitolo legato al rimborso dei crediti fiscali.





Questo perché per i crediti di imposta sopra i 4.000 euro è cambiata la procedura. L'iter prevede ora che, prima del rimborso in busta paga, l'Agenzia delle Entrate effettui delle verifiche, nell'arco di sei mesi, prima che il contribuente possa avvantaggiarsi del risparmio fiscale.



Secondo Altroconsumo trattasi di una prassi che va a penalizzare, per esempio, chi scarica le spese per i figli disabili, o chi effettua sugli immobili grossi lavori di ristrutturazione. Di conseguenza, nel raccogliere online le adesioni alla petizione, l'Associazione ha anche annunciato di voler inviare al ministro Saccomanni ed al presidente del Consiglio Enrico Letta una lettera affinché l'iter per i rimborsi fiscali sia effettuato anche per le somme più alte in base alle procedure standard che sono state finora adottate.