L'Unione petrolifera fa sapere che il 2013 è stato un anno di grossa difficoltà e di contrazione dei ricavi per tutti i suoi affiliati. Tutto il comparto automobilistico, che comprende produttori di automobili, rivenditori delle stesse e commercianti di carburante, attraversa un momento di forte contrazione, che non può non avere conseguenze e ricadute pure sulle Casse dello Stato.

La notevole riduzione dei consumi di prodotti petroliferi ha comportato circa un miliardo di euro di mancate entrate fiscali. Sarebbe proprio il caso di affermare che, per colpa del fisco, gli italiani scendono dalle automobili e infliggono un colpo al fisco.

E' un'equazione incontestabile, se calano i consumi petroliferi, per forza di cose cala il gettito fiscale.

Nel 2013 gli automobilisti italiani hanno tirato il freno, hanno risparmiato; hanno acquistato meno automobili e consumato meno carburante rispetto al 2012, con un calo dei consumi di prodotti petroliferi del 5,2%. La vendita di benzina ha subito una contrazione del 4,8%, mentre il calo delle vendite del gasolio è stato del 2,7% con, al contrario, un aumento delle vendite di gpl e lubrificanti pari al 14,3%.

Gli effetti di questi cambiamenti nelle abitudini di consumo della popolazione del nostro paese non potranno non farsi sentire sulle casse dello Stato. Stando alle stime elaborate dall'Unione petrolifera, la contrazione dei consumi comporterà per lo Stato Italiano una diminuzione delle entrate fiscali pari a 970 milioni di euro, includendo accise e Iva.