Negli ultimi giorni due ottime notizie sono riservate ai contribuenti che hanno richiesto una rateazione con Equitalia prima dell'entrata in vigore del c.d. Decreto del Fare che aveva introdotto importanti novità a vantaggio chi avrebbe richiesto una rateazione per un debito contratto con le concessionarie pubbliche successivamente alla sua entrata in vigore.

Tale decreto prevede infatti che il contribuente abbia la possibilità di una rateazione fino a 120 rate (contro le 72 rate previste precedentemente) e che il decadimento da tale beneficio si verifichi solo quanto il contribuente ha complessivamente saltato il pagamento di otto rate durate l'arco di tutto il piano (contro la decadenza precedente prevista in caso di mancato pagamento di due rate successive).

Con risoluzione nr. 32 diramata ieri dall'Agenzia delle Entrate è definito che tali agevolazioni devono essere considerate estese anche ai piani rateali approvati prima dell'entrata in vigore della normativa, a patto che gli stessi non siano risultati decaduti (con le vecchie regole) prima della data del 22 giugno 2013. E' quindi possibile per un contribuente richiedere un'ulteriore dilazione su un piano rateale già in essere con un prolungamento massimo della dilazione di ulteriori 48 rate.

In egual modo un contribuente con rateazione iniziata nel maggio del 2013 non vedrà più persa la possibilità di pagare ratealmente il proprio debito alla seconda rata consecutiva saltata, avendo più tempo (alla pari di cittadini che hanno intrapreso il tortuoso cammino della riconciliazione con il fisco poche settimane dopo) per poter onorare il proprio debito.



Benefici che in un periodo di crisi come questo sicuramente interesseranno un'ampia platea di contribuenti, sono ossigeno puro per i bilanci di molte famiglie.

E' inoltre di oggi la notizia che l'amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo ha comunicato alla Commissione Finanze del Senato la volontà della concessionaria pubblica di estendere ulteriormente i benefici previsti dal Decreto del Fare anche a tutti quei contribuenti che hanno visto decaduto il loro piano di rateazione prima dell'entrata in vigore del decreto stesso.

Una seconda possibilità per migliaia di contribuenti (si parla di un debito pregresso di circa potenziali 20 miliardi di euro che potrebbero essere rateizzati e quindi incassabili dall'erario) che potrebbero rivedere la luce rimodulando a condizioni più accessibili il debito riuscendo magari ad evitare tutti quegli strascichi disastrosi quali pignoramenti ed espropri.

La volontà espressa in questo modo manifesto non coincide con la concreta possibilità che ciò avvenga ma indica un segnale preciso e importante. Ora occorre capire quali saranno i tempi della politica e se la risposta sarà positiva.