Si torna a parlare di tasse, un tasto davvero delicato per gli italiani. Stavolta tocca alla Tasi, una tassa sui servizi che a quanto pare la Chiesa non dovrà pagare e i Comuni potranno aumentare fino a un 0,8 per mille, ma andiamo a vedere meglio cosa dice il testo del dl Salva Roma.

Tasi 2014, aliquote ed esenzioni, dl Salva Roma

La Chiesa non dovrà pagare la tassa Tasi sugli immobili ma sarà esente come per la tassa dell'Imu. La questione farà certo discutere molti che la riterranno ingiusta.

Nel testo del dl Salva Roma, che è stato approvato venerdì dal Cdm, si legge che tutti gli immobili destinati esclusivamente all'esercizio del culto non sono tenuti a pagare la tassa sui servizi, la Tasi.

Inoltre nel testo è indicata la possibilità per i Comuni di aumentare le aliquote fino allo 0,8 per mille. La Tasi però non dovrà superare l'importo dell'Imu del 2013 perciò i Comuni dovranno anche stabilire delle detrazioni per agevolare le cosidette fasce più deboli.

Saranno esenti da pagamento della Tasi anche i fabbricati appartenenti allo Stato, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, alle comunità montane, dagli enti del servizio sanitario nazionale che sono adibiti esclusivamente a compiti istituzionali. Questo è quanto viene riportato nel comma 3 dell'articolo 1 del testo.

La Tasi si potrà pagare tramite modello F24 o bollettino postale, le scadenze saranno stabilite dai Comuni ma è probabile che ci siano due date di pagamento o, per chi vuole, ci sarà anche la possibilità di pagare in un'unica soluzione.