La ricerca di nuove modalità di sostentamento per i partiti politici ha portato in questi ultimi mesi diverse novità che andranno a modificare sostanzialmente sia la dichiarazione dei redditi che i cittadini dovranno presentare nei prossimi mesi sia quella dell'anno prossimo.

La prima sostanziale novità è data dall'introduzione di una nuova scheda allegata al modello dichiarativo, del tutto simile a quella utilizzata per la destinazione dell'otto e del cinque per mille.

Sarà infatti possibile per i contribuenti decidere di destinare il due per mille delle loro imposte pagate a un movimento politico che abbia dei requisiti ben definiti.

Relativamente ai redditi prodotti nel 2013 i partiti che possono beneficiare di tale destinazione sono undici, con due grandi esclusi: il Movimento 5 Stelle e il Nuovo Centro Destra. Tra i requisiti per l'accesso a tale contribuzione i più rilevanti sono i seguenti:

  • avere almeno un eletto alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica o al Parlamento Europeo;
  • devono avere approvato statuti che garantiscono la "democrazia interna" e bilanci certificati e accessibili sui propri siti.

Il movimento"grillino" (che comunque non ha alcuna intenzione di accedere al finanziamento pubblico) e il partito capitanato da Alfano (in quanto di nuovissima costituzione) nel 2013 non erano in possesso del secondo requisito elencato.

Tale scelta potrà essere discrezionalmente fatta dal contribuente e a differenza di quanto avviene per l'otto per mille l'ammontare dell'Irpef dovuto da chi non intende destinare il contributo non sarà ridiviso in proporzione ai partiti politici ma sarà destinato alle casse dell'Erario unitamente alle altre somme versate.

Sarà possibile effettuare la destinazione del due per mille anche per i contribuenti che non sono tenuti o non hanno convenienza a presentare la dichiarazione reddituale. Potranno esercitare la loro scelta attraverso spedizione della scheda al proprio sostituto d'imposta (datore di lavoro o ente che versa il trattamento pensionistico) o con gli altri metodi "classici" previsti per quella di otto e cinque per mille: consegna presso un ufficio postale, invio telematico con credenziali personali o delegando l'invio a un intermediario o C.a.f.).

La seconda novità è data dall'aumento per il 2013 della detrazione d'imposta dal 19 al 24% sulle erogazioni liberali che i contribuenti intendono effettuare ai movimenti politici. In questo caso però sarà possibile detrarre contributi effettuati anche a partiti che non possiedono i requisiti sopra citati per il due per mille, a patto che abbiano almeno un rappresentate eletto in un consiglio regionale. La detrazione spetta in relazione agli importi compresi tra 50,00 e 10.000,00 euro.

Detrazione d'imposta che sarà destinata ad aumentare ulteriormente relativamente alle erogazioni effettuate nel corso del 2014 che saranno indicate nella dichiarazione dei redditi dell'anno prossimo: l'aliquota passerà dal 24 al 26%.

Vi sarà un correlato aumento anche della base imponibile su cui calcolare la detrazione: saranno presi in considerazione gli importi dai 30,00 ai 30.000,00 euro.

Condizione imprescindibile per consentire il recupero di parte delle liberalità è che il versamento sia eseguito attraverso banche, uffici postali o altri sistemi di pagamento che garantiscano la tracciabilità delle operazioni e l'esatta identificazione dell'autore.