I contribuenti che nel corso del 2013 hanno prodotto redditi tali da dover versare al fisco anche soli pochi euro ai fini Irpef, indipendentemente dal fatto che siano tenuti o meno alla compilazione della dichiarazione reddituale, hanno facoltà di esercitare tre tipi di scelte per la destinazione di parte di quanto dovuto. Tali scelte non sono in alcun modo alternative tra di loro e non comportano aggravi di imposte.

La scelta più conosciuta è quella relativa alla destinazione dell'otto per mille, ove il contribuente può decidere di assegnarlo allo Stato o a diverse confessioni religiose.

La ripartizione tra le Istituzioni beneficiarie avviene in proporzione alle scelte espresse. La quota non attribuita (nel caso in cui il contribuente non compila la scheda) viene ripartita secondo la proporzione risultante dalle scelte espresse.

Oltre allo Stato, che si impegna ad utilizzare i fondi per interventi volti a sconfiggere la fame nel mondo, per far fronte a calamità naturali, fornire assistenza ai rifugiati, mettere in atto interventi volti alla conservazione dei beni culturali e per ristrutturare gli edifici scolastici (quest'ultima facoltà è stata introdotta con la legge di Stabilità 2014), le undici confessioni religiose ammesse al beneficio sono:

  • la Chiesa cattolica; 
  • l'Unione Italiana delle Chiese cristiane avventiste del settimo giorno; 
  • le Assemblee di Dio in Italia (uniche a rinunciare in favore dello Stato alla quota derivante dalla ripartizione di quanto non attribuito); 
  • l'Unione delle Chiese metodiste e Valdesi; 
  • la Chiesa Evangelica Luterana in Italia; 
  • l'Unione delle Comunità Ebraiche; 
  • la Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa; 
  • la Chiesa apostolica in Italia; 
  • l'Unione Cristiana Evangelica Battista d'Italia; 
  • l'Unione Buddhista Italiana; 
  • l'Unione Induista Italiana.

Il secondo tipo di scelta è legato alla destinazione del cinque per mille, legato a attività svolte dalla "società civile" o comunque alla ricerca scientifica, sanitaria o a iniziative di carattere sociale, culturale o sportivo.

Il contribuente oltre alla scelta per un settore specifico può indicare il codice fiscale di un ente a cui destinare la quota, scegliendo tra un elenco di soggetti preventivamente titolari dei requisiti richiesti e autorizzati e indicati sul sito dell'Agenzia delle Entrate. A differenza di quanto segnalato per l'otto per mille in questo caso in mancanza di scelta non vi sarà alcuna ripartizione di quanto non attribuito.

Le scelte che possono essere effettuate sono le seguenti:

  • sostegno del volontariato, delle ONLUS, delle associazioni di promozione sociale e delle fondazioni riconosciute; 
  • finanziamento della ricerca scientifica e della università; 
  • finanziamento della ricerca sanitaria; 
  • finanziamento della attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; 
  • sostegno alle attività sociali svolte dal comune di residenza; 
  • sostegno alle attività sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI che svolgono rilevante attività di interesse sociale.

Infine nel 2014 debutta la possibilità di una terza destinazione: il due per mille ai partiti politici.

Questo nuovo strumento è stato istituito per controbilanciare la progressiva abolizione del finanziamento pubblico. Come per il cinque per mille non vi sarà alcuna ripartizione di quanto non attribuito. Quest'anno i partiti ammessi al contributo sono i seguenti:

  • Fratelli d'Italia; 
  • Lega Nord; 
  • Forza Italia; 
  • Partito Autonomista Trentino Tirolese; 
  • PD; 
  • PSI; 
  • SEL; 
  • Scelta Civica; 
  • SVP; 
  • UDC; 
  • Union Valdotaine.