Si parla di semplificazione fiscale e la Boschi, Ministro delle Riforme, sottolinea come il modello 730 precompilato renderà più facile la vita a circa 30 milioni di contribuenti. Ma in cosa consiste e quali sono le vere novità di questo decreto legislativo che, già esaminato dal Cdm, porterebbe una vera e propria rivoluzione fiscale? In questo articolo cercheremo di analizzare tutti gli aspetti di questa forma specifica di semplificazione fiscale.

Modello 730 precompilato: quali le novità per 30 milioni di contribuenti

La prima domanda da porsi è come verrà elaborato il nuovo modello 730 precompilato che sarà attivo dal 2015 e dunque farà riferimento al periodo di imposta del 2014.

La risposta è semplice: l'Agenzia delle Entrate utilizzerà le informazioni che sono contenute nell'anagrafe tributaria, le informazioni trasmesse da "soggetti terzi" come le banche e gli enti previdenziali e i certificati rilasciati dai sostituti d'imposta.

La riforma sulla semplificazione fiscale che porterà al modello 730 semplificato prevede che l'Agenzia delle Entrate renda disponibile in via telematica la dichiarazione dei redditi entro il 15 aprile di ogni anno, fermo restando che resta sempre possibile compilare il modello 730 secondo le modalità ordinarie. In questo senso sono anticipate al 28 febbraio le comunicazioni all'Agenzia dei dati che riguardano gli oneri deducibili connessi a mutui, premi assicurativi e contributi pensionistici e al 7 marzo l'invio del CUD da parte dei sostituti d'imposta.

Tale riforma riguarderà dunque 30 milioni di contribuenti. La questione riguarda comunque il fatto che il modello 730 precompilato potrebbe non essere completo e dunque ci potrebbe essere la possibilità di doverlo integrare con dati a cui l'Agenzia delle Entrate non ha accesso. Il contribuente, dunque, una volta ricevuto il modello 730 precompilato, avrà due possibilità, accettarla o richiedere la possibilità di integrare nuovi dati.

L'integrazione potrà avvenire avvalendosi di professionisti abilitati o centri di assistenza fiscale (CAF).

Secondo alcuni analisti, questa forma di semplificazione fiscale potrebbe portare grande confusione e forse "semplificare" poco. Si stima, infatti, che saranno molti i contribuenti che comunque dovranno affidarsi a professionisti o CAF per l'integrazione dei dati nel modello 730 precompilato, dal momento che l'Agenzia delle Entrate (forse giustamente) non può avere accesso a tutta una serie di dati determinanti per la dichiarazione dei redditi.