La scadenza del 16 ottobre del 2014, per il pagamento dell'acconto della Tasi, è sempre più vicina, ma in Italia continua a regnare il caos per quel che riguarda la piena comprensione del meccanismo delle esenzioni e delle detrazioni per non parlare poi delle aliquote. Con la conseguenza che quello sulla Tasi è in tutto e per tutto un 'pasticcio' all'italiana. E' questa la posizione del Codacons che con una nota mette in evidenza come i contribuenti si trovino letteralmente intrappolati in una giungla fiscale tra esenzioni, aliquote e detrazioni.

Questo perché la scadenza del 16 ottobre per il versamento della Tasi vale per molti Comuni ritardatari ma non per tutti. Il Codacons fa presente infatti che sono circa 5.200 i Comuni dove, avendo fissato le aliquote, l'acconto Tasi 2014 dovrà essere pagato entro il 16 ottobre del 2014, ma ci sono 659 Comuni dove, non essendoci alcuna delibera, la Tasi - Tassa sui servizi indivisibili - dovrà essere pagata entro la data del 16 dicembre del 2014 in un'unica soluzione. Che fare allora per avere le idee chiare sul calcolo della Tasi 2014, e sulle scadenze? Ebbene, al riguardo il Codacons ha reso noto che, al fine di uscire indenni dalla giungla fiscale, sta mettendo a disposizione dei contribuenti il proprio Caf-Patronato.

Ed il tutto fermo restando che la Tasi, Tassa sui servizi indivisibili, non solo è una tassa pasticciata, ma anche iniqua.

Ad affermarlo è Carlo Rienzi, il Presidente del Codacons, nel ritenere infatti che rispetto all'Imu con la Tasi da un lato saranno avvantaggiati i proprietari di immobili di pregio, e dall'altro invece ad essere penalizzate saranno le famiglie con redditi medi e bassi e/o quelle che sono proprietarie di immobili che hanno una rendita catastale modesta.

Sulle spalle dei contribuenti con la Tasi 2014, inoltre, ricadono quelli che sono stati in questi mesi i ritardi delle amministrazioni comunali che, a conti fatti, hanno generato non solo confusione, ma anche una palese disparità di trattamento.