La Legge di stabilità 2015 non prevede solo la conferma del bonus 80 euro in busta paga, ma anche 80 euro per le mamme con figli fino a tre anni. Al fine di poter erogare i suddetti benefici, sarebbe stata garantita dal Governo la necessaria copertura economica; tuttavia, a controbilanciare tale misura, apparentemente provvidenziale per molte famiglie (per le quali si prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro), saranno imposte nuove tasse non solo sul Tfr, ma anche sulle pensioni e sui redditi dei professionisti. Nel dettaglio si elencano i settori su cui incideranno i rincari e l'aumento delle imposte.

1) Tasse sul Tfr in busta paga e sui fondi pensione.

È ormai nota la decisione del Governo di concedere il Tfr in busta paga su richiesta del lavoratore, il quale può scegliere se averlo mensilmente in busta paga o alla fine del rapporto di lavoro. Qual è la differenza? Se sceglie di averlo in busta paga ogni mese, il tfr sarà tassato con l'ordinaria aliquota irpef; nel secondo caso (alla fine del rapporto lavorativo) è prevista un'aliquota agevolata. Quindi, se si vuole ottenere subito il Tfr, sarà tassato maggiormente. Saranno penalizzati anche i lavoratori che sceglieranno di non accantonare il Tfr in azienda, ma nei fondi pensione (c.d. previdenza complementare). La tassazione in tale ultimo caso sarà del 20% (con un aumento dell'8,5% rispetto ad ora).

2) Meno prestazioni e benefici assistenziali.

Scegliendo di ricevere il Tfr in busta paga, il lavoratore-contribuente vedrà aumentare anche il proprio Isee, con l'inevitabile conseguenza delle prestazioni assistenziali, quale ad esempio l'iscrizione gratuita all'asilo per i propri figli o altri benefici che scaturiscono con Isee basso.

3) Tassa sulla polizza vita.

Con la legge di stabilità 2015 sarà altresì prevista una nuova imposta sulla polizza vita: in particolare, in caso di decesso, gli eredi di chi aveva stipulato una polizza vita, per riscuotere il risarcimento dovranno pagare una tassa del 26% (fino ad oggi non era prevista tassazione).

4) Tassazione per i professionisti e lavoratori autonomi.

Ai professionisti, i lavoratori autonomi ed i titolari di partita Iva con il c.d. "regime dei minimi" (vale a dire un regime fiscale agevolato che prevede un'imposta inferiore) sarà applicata una tassazione del 15% rispetto a quella in vigore fino ad oggi (ovvero del 5%). Inoltre, il regime agevolato non sarà più previsto fino a 30 mila euro, ma scenderà a 15 mila euro (oltre al quale non si beneficerà più del regime dei minimi). Ed una aliquota di gran lunga maggiore: del 15%, appunto.

5) Interventi per il risparmio energetico.

I condomini che vorranno attuare interventi per il risparmio energetico, potranno beneficiare della detrazione del 65%, non più fino a giugno 2016 come inizialmente previsto, ma avranno tempo entro dicembre 2016.

Le novità introdotte con la Legge di stabilità 2015, quindi, saranno non poche: oltre alla possibilità di ottenere il trattamento di fine rapporto in busta paga (Tfr mensilmente), saranno previsti 80 euro per chi ha figli di età inferiore a tre anni (probabilmente con la previsione del bonus per coloro che hanno redditi non superiori a 90 mila euro annui). Queste possibili entrate, oltretutto davvero irrisorie per chi è in difficoltà, non solo non rilanceranno i consumi - è questo l'obiettivo del Governo -, ma saranno pagate a caro prezzo dai cittadini: soprattutto, infatti, con la previsione di molte tasse.