I lavori del Governo Renzi per la riforma del canone Rai tv entrano nel vivo: l'esecutivo sta definendo gli ultimi dettagli delle nuove norme sul canone che dovrebbero essere presentate in un emendamento alla Legge di Stabilità. Con la riforma del versamento del canone Rai, saranno tenuti a pagare la tassa per la tv pubblica non solo i possessori di almeno una televisione, ma anche i non possessori dell'apparecchio che siano in possesso di uno smartphone, di un tablet o di un personal computer. La novità dell'ultima ora è quella di un addebito della tassa nell'atto della dichiarazione dei redditi, tramite il modello 730 che, lo ricordiamo, a partire dal 2015 sarà precompilato.

Leggiamo, insieme, le prospettive del riforma della tassa sul canone Rai tv e le difficoltà e polemiche nell'attuazione della riforma stessa.

Canone Tv Rai, ipotesi versamento col 730: infuriano le polemiche dei partiti politici, difficoltà addebito nella bolletta luce

Cambierebbe, dunque, il presupposto che sta a fondamento della tassa: dalla ricezione del segnale radio-televisivo tramite apparecchio tv o radio si passa alla titolarità di un'utenza elettrica. Chi riceve la classica bolletta della luce, pagherà anche il canone, anche se finora non l'ha mai pagato. Toccherà al cittadino dimostrare di non possedere non solo la tv, ma anche smartphone, tablet o pc. E' l'ipotesi cervellotica che l'esecutivo ha studiato per coprire il buco di bilancio della Rai.

Quindi, in base all'ultima idea del Governo Renzi, la tassa potrebbe essere pagata o con la bolletta elettrica o con la dichiarazione dei redditi. A tal proposito, nella redazione del modello 730 precompilato, il Fisco si avvalerà della ricezione dei dati necessari da banche, agenzie assicurative ed enti previdenziali e, dunque, potrebbe richiedere anche la comunicazione dei dati dei contratti stipulati dalle società di erogazione dell'energia elettrica.

Al momento non sappiamo se l'una ipotesi esclude l'altra o se entrambe vanno integrate, ma pensiamo a questa seconda ipotesi.

E' comunque evidente che l'intero impianto della riforma presenta dei punti interrogatici con i quali il Governo dovrà fare i conti: come dovrà comportarsi, ad esempio, il gestore dell'energia elettrica se il cliente paga solo l'utenza elettrica e non il canone?

Potrà staccare la luce in attesa degli accertamenti necessari? Dovrà, inoltre, sostituirsi allo Stato nella pretesa del pagamento della tassa? Tutte ipotesi che fanno già rabbrividire le imprese di fornitura di energia elettrica e che fanno infuriare le parti politiche: contrari sono il Nuovo Centrodestra (Ncd), la Lega Nord e Forza Italia che supportano i dubbi espressi dalla stessa Autorità per l'Energia: "Addebitare il canone nella bolletta dell'energia è una modalità impropria di riscossione: aumenteranno le difficoltà di riscossione e le difficoltà nel comprendere le voci della bolletta stessa".