Il mese di gennaio 2015 si chiude con ottime notizie per i soggetti destinatari di cartelle esattoriali mandate da Equitalia, divenute per molti un incubo da cui risulta difficile svegliarsi, e, in generale, per tutti coloro che sono gravati da debiti che non riescono a pagare. Durante tale periodo, infatti, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Regolamento emanato dal Ministero della Giustizia, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro dell'Economia e delle Finanze, attraverso il quale definire requisiti e modalità di iscrizione ai deputati Organismi di Composizione della Crisi del c.d.

Piano del Consumatore, progetto di rinegoziazione del proprio debito che, se omologato dal Giudice competente, permette di ridurre la somma da pagare al creditore.

Tale importante strumento, istituito già nel 2012, durante il governo Monti, mediante il d.m. 24 settembre 2012 n. 202, risulta ora ben regolamentato, fattore che avrà sicuramente un'influenza positiva sull'utilizzo dello stesso. In questi giorni è stato già possibile assistere ad una prima applicazione del Piano del Consumatore: il Tribunale di Busto Arsizio, infatti, ha recentemente consentito ad una signora, separata e con due figli a carico, di poter rinegoziare il proprio debito con Equitalia, portando lo stesso da 87 a 11 mila euro.

Risulta importante sottolineare che il Piano del Consumatore non necessita della previa approvazione dal creditore quando viene presentato da un privato, mentre necessita dell'autorizzazione di almeno il 60% dei creditori quando viene presentato dagli altri soggetti autorizzati dalla legge (piccoli imprenditori e, in generale, tutti coloro che non sono soggetti al fallimento).

Vi è tuttavia chi teme che tale mezzo possa divenire, col tempo, un deterrente per non pagare i propri debiti; in particolare, taluni sostengono che il Piano del Consumatore possa agevolare l'evasione fiscale. Si spera che tali affermazioni possano rivelarsi, in futuro, infondate, giacchè uno strumento del genere può rendere la vita più semplice a tante (troppe) persone attualmente in difficoltà economiche.