Potrebbero cambiare le aliquote Irpef e gli scaglioni: nel 2015 le soglie sono rimaste invariate rispetto al 2014 (le riportiamo nel paragrafo successivo), ma dal 2018 si prospettano grandi novità, se la riforma fiscale firmata Renzi andrà in porto. Si fa infatti un gran parlare in queste ultime ore dell'idea di riforma del NENS, che prevederebbe otto scaglioni di fatto dallo zero fino al 48 per cento. Ricapitoliamo allora quali sono le aliquote Irpef del 2015 e come potrebbero variare in futuro.

Scaglioni Irpef 2015, le aliquote di oggi in base al reddito

Oggi abbiamo cinque scaglioni Irpef con aliquote che variano dal 23 al 43 per cento. Per chi ha un reddito imponibile fino a 15 mila euro l'aliquota è fissata al 23 per cento, mentre per chi possiede un reddito tra tale soglia e i 28 mila euro, l'aliquota Irpef sale al 27 per cento. Il terzo scaglione Irpef ha aliquota al 38 per cento e riguarda i redditi compresi tra i 28001 euro e i 55 mila euro. La quarta fascia va dai 55 mila ai 75 mila euro e l'aliquota corrispondente è al 41 per cento, mentre l'ultimo scaglione Irpef 2015 è per i redditi imponibili superiori ai 75 mila euro, per i quali l'aliquota sale al 43 per cento.

Questa è la situazione attuale per i contribuenti italiani, vediamo ora come potrebbe cambiare lo schema nel 2018.

Le possibili novità sono decisamente rilevanti.

Scaglioni Irpef, le aliquote e le detrazioni fiscali della possibile riforma del fisco

Dal 2018 le aliquote Irpef potrebbero variare come segue: si parte con un'area di esenzione per dipendenti che arrivano a guadagnare ottomila euro in un anno, poi il primo scaglione, per redditi fino a 15 mila euro, avrebbe aliquota al 27,5 per cento, il secondo, per redditi fino a 28 mila euro, avrebbe aliquota al 31,5 per cento, mentre si salirebbe al 42-43 per cento per redditi imponibili superiore a tale soglia.

Ma come spiegano gli esperti de Ilsole24ore, in realtà, tale proposta si baserebbe su otto scaglioni di fatto, che andrebbero dallo zero fino al 48 per cento.

Le detrazioni fiscali nel caso della possibile riforma del fisco sarebbero fisse: mille euro per i lavoratori dipendenti e ottocento per i pensionati, mentre ai lavoratori autonomi ne spetterebbero duecento.

I cambiamenti sono profondi e riguarderebbero una sterminata platea di cittadini. Naturalmente da qui al 2018 ne passerà di acqua sotto i ponti, non c'è ovvero la certezza che tale idea possa divenire realtà, ma di certo sarà un tema di cui sentiremo ancora parlare (e discutere) nei prossimi mesi.