Con una circolare del 7 luglio 20105, l'Agenzia delle Entrate ha concesso la proroga all'invio del modello 730/2015 per l'anno di imposta 2014 anche a coloro che non si sono rivolti a professionisti e CAF ma che intendono presentare la dichiarazione dei redditi da soli. Fino a ieri infatti, questa proroga era concessa solo ai Centri di Assistenza ed ai professionisti abilitati a condizione che avessero già provveduto all'invio dell'80% dei modelli 730 in loro carico.
Cosa dice la circolare dell'Agenzia delle Entrate:
La circolare 26/E/2015 dell'Agenzia, specifica che "l'invio della dichiarazione 730 tramite web, cioè, quella disponibile sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate può essere effettuato entro il 23 luglio 2015,così come previsto per la trasmissione da parte dei CAF e dei professionisti abilitati".
Perché questo rinvio anche ai privati:
L'Agenzia, ha tenuto conto delle difficoltà trovate dai contribuenti nella presentazione del 730 che per la prima volta e, almeno per quest'anno, in via sperimentale, si sono dovuti cimentare con la versione precompilata del modello. Inoltre, come la stessa Agenzia dice esplicitamente, il fatto che il 730 inviato dal contribuente con la procedura telematica, quindi dal proprio cassetto fiscale a Fisco, diventa immediatamente disponibile per gli ispettori dell'Agenzia che possono immediatamente partire con i controlli formali.
Ai CAF è stata concessa proroga per il 20% dei 730, perché?
In Gazzetta Ufficiale il 6 luglio, la proroga all'invio del 730 per CAF e professionisti è già ufficiale.
A questi ultimi però è stata concessa una proroga, per così dire ridotta. Infatti solo quei professionisti che hanno già provveduto all'invio dell'80% dei loro 730, sarà possibile provvedere all'invio posticipato del restante 20%. Quindi solo i CAF "virtuosi", in modo tale da evitare che la maggior parte dei contribuenti entrino in quelli che il Fisco chiama " termini lunghi".
Infatti è scontato che la proroga all'invio provocherà ritardi nei rimborsi in busta paga per i contribuenti in credito con il fisco, così come provocherà ritardi nel versamento degli acconti IRPEF per i contribuenti in debito e soprattutto quelli che richiederanno la dilazione in rate dell'imposta da versare.