Il Governo è gia all’opera sul cantiere della legge di Stabilità 2017. E questo perché se l’intenzione è quella di una manovra espansiva dal lato delle entrate, dall’altra parte si vuole anche ridurre il carico contributivo e fiscale. Fra le novità tanto attese ci dovrebbe essere quella che interessa i titolari di P.IVA che vogliono adottare la fattura elettronica. Quest’ultima fino ad oggi ha interessato solo le transazioni per servizi fruiti dai privati verso la PA.

Successivamente il “decreto del fare” la ha estesa anche alle transazioni tra soggetti privati.

Partite IVA semplificazioni in vista?

Per tali categorie di soggetti, la fatturazione elettronica sebbene non obbligatoria (ad eccezione di chi vende prodotti attraverso distributori automatici) comporta numerosi vantaggi ed agevolazioni. Nell’elenco dei principali privilegi c’è l’esclusione dallo spesometro, dalle comunicazioni delle operazioni blacklist, dei modelli Intrastat e dei contratti stipulati dalle società di leasing. Inoltre gli accertamenti fiscali sono ridotti ad 1 anno.

Grazie alla prossima Legge di Stabilità 2017 dovrebbe essere operativa l’abolizione degli studi di settore per i professionisti, benché anche le imprese si lamentano già da tempo dei criteri di calcolo non più aderenti alla realtà economica italiana. I rimborsi Iva saranno più rapidi (entro 3 mesi dalla dichiarazione).

Dal 1 gennaio 2017, il Parlamento provvederà al riconoscimento legislativo dell’esenzione dal pagamento dell’IRAP 2017 per gli studi professionali e gli imprenditori con un solo dipendente che svolge funzioni generiche o meramente esecutive (o con mansioni di segreteria).

Legge di Stabilità 2017: quali le altre novità?

Nella prossima Finanziaria si sta pensando anche ad una sorta di voluntary-bis, ossia una nuova riapertura dei termini del provvedimento in materia per favorire l’emersione dei capitali esteri non venuti alla luce finora. Un altro intervento molto atteso riguarda la riduzione delle agevolazioni fiscali, proprio perché l’esecutivo non vuole far scattare le c.d. clausole di salvaguardia, che produrrebbero un aumento delle aliquote (ridotte) dell’IVA e delle accise.

In cantiere c’è anche idea di aumentare le detrazioni sul recupero del patrimonio edilizio e degli incentivi energetici. Potrebbero subire dei tagli però le detrazioni e deduzioni di imposta. La soluzione alternativa in questa direzione è rappresentata da risparmi di spesa o dai margini di flessibilità sul deficit concordati con l’UE. Ma dato che l’incremento del deficit significa maggiore debito pubblico, si tenderà a puntare sulla riduzione della spesa pubblica. Infine un intervento già anticipato e molto atteso riguarda la cosiddetta 'flat tax' sul reddito di impresa. E' allo studio la proposta di introdurre un unico scaglione con un’aliquota sul reddito di impresa delle società di persone, di capitali, professionisti e autonomi, ditte individuali, pari al 27.5%.

Con la flat tax i titolari di P.IVA  potrebbero essere soggetti a 2 livelli di tassazione:

  • un’aliquota del 27,5% applicabile agli utili non distribuiti 
  • IRPEF da applicarsi a seconda delle relative fasce di reddito sugli utili distribuiti.

Riguardo al settore immobiliare si punta alla riduzione degli oneri tributari grazie alla cedolare secca e al recupero di più imposte versate sui canoni di locazione non ancora incassati. Poiché nel 2017 cesserà il termine di applicazione della cedolare secca al 10 % . Per restare aggiornati su tali argomenti potete premere il tasto segui accanto al nome dell'autore.