Per molti pensionati si corre il rischio che le prestazioni legate al reddito dei propri assegni pensionistici vengano revocate. Si tratta di un problema derivante dal 2012 e 2013, gli anni che l’Inps ha messo sotto controllo dal punto di vista reddituale. Molti pensionati hanno ricevuto già la comunicazione da parte dell’Istituto di questa particolare anomalia. Ancora pochi giorni per sanare la situazione ed evitare spiacevoli sorprese, ecco come fare.

L’INPS vuole i soldi indietro

Ogni anno, i pensionati che hanno assegni pensionistici con trattamenti legati al reddito, sono tenuti a presentare il modello RED.

Si tratta di un modello che deve essere presentato all’Istituto tramite CAF o tramite il proprio cassetto fiscale e che deve riportare tutti i dati dei redditi del pensionato e del coniuge, ad esclusione di quelli derivanti dalle prestazioni erogate direttamente dall’INPS. Nelle consuete campagne RED annuali, l’INPS specifica che sono obbligati alla presentazione tutti coloro che non sono tenuti a presentare le dichiarazioni dei redditi. Da controlli effettuati dall’INPS, risultano oltre 2 milioni di pensionati che per gli anni 2012 e 2013 non hanno prodotto, anche se tenuti, il modello RED. In questi casi, l’INPS emette comunicazione ai pensionati, ricalcolandogli centralmente ed autonomamente le prestazioni, eliminando quelle che vengono erogate in base ai redditi.

In linea di massima, si tratta di importi che possono arrivare a valere anche il 50% della pensione percepita. Per esempio, un pensionato con Assegno Sociale da 500 euro al mese potrebbe avere tra i 20 e 25 euro relativi alla maggiorazione sociale vera e propria e quasi 200 euro per la maggiorazione prevista dalla finanziaria 2002 e del milione di Berlusconi.

Il ricalcolo dell’INPS in pratica revoca quelle due prestazioni riducendo di molto la pensione. L’INPS ha già comunicato che da dicembre, per coloro che non produrranno i redditi 2012/13 entro il 14 ottobre, si inizierà a percepire la nuova pensione decurtata di quelle misure. Inoltre, l’INPS chiederà ai pensionati che si trovano in questa condizione, di restituire le somme percepite negli anni passati che non erano spettanti e nei casi dove sarà possibile, inizierà a recuperare le somme sempre con il rateo di pensione di dicembre.

Come mettere a posto la situazione

Come abbiamo detto, chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente presentare il RED. Una dimenticanza per oltre due milioni di pensionati che è causata oltre che da distrazione, anche dal fatto che l’INPS non invia più a casa del pensionato la richiesta RED. Infatti, dal 2011, i pensionati devono ricordare da soli questo ennesimo adempimento reddituale perché l’Istituto ha ridotto al minimo le comunicazioni postali con i propri pensionati. Non arriva più al domicilio degli italiani, il CUD della pensione, il modello O-BisM (la busta paga del pensionato) e quindi anche la richiesta RED, tutto sacrificato alla tecnologia del cassetto fiscale.

In un recente messaggio, l’INPS ha comunicato che per coloro che hanno omesso la dichiarazione, sarà possibile farla tramite una domanda di ricostituzione della pensione entro il prossimo 14 ottobre. Questo affinché l’INPS possa ricalcolare la pensione con dati reddituali certi. Nella domanda di ricostituzione oltre che i due anni in questione, cioè 2012 e 2013, potrebbe essere meglio inserire anche gli anni 2014 e 2015 per evitare un problema simile per l’anno venturo, quando l’INPS probabilmente passerà al setaccio queste altre stagioni di RED.