Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare di bollo auto, quella che insieme al canone Rai è la più odiata tassa che grava sui contribuenti. Pochi mesi fa, il Premier Matteo Renzi ne aveva promesso la cancellazione, ma tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio ne è comparso uno che inaspriva la lotta all’evasione. Nel frattempo, la Regione Puglia è passata ai fatti, lanciando azioni esecutive pesanti contro gli evasori. Tra proposte, provvedimenti respinti, bufale e notizie confermate, la paura nei contribuenti ha raggiunto livelli molto alti.

Bollo auto e revisione, no della Camera

È stato ribattezzato, emendamento Ribaudo e prende il nome dal Parlamentare che ha proposto di collegare il bollo auto alla revisione del veicolo. L'atto prevedeva che i centri revisione avrebbero avuto il potere di controllare la regolarità dei pagamenti del bollo auto sulle macchine portate alla classica revisione biennale. Nel caso in cui il veicolo non fosse a posto, cioè non risultassero pagati i bolli su di esso dovuti, lo stesso non avrebbe passato la revisione. L’emendamento che era passato in Commissione Finanze non sarà inserito nella manovra finanziaria. Infatti, La Commissione Bilancio che in questi giorni è stata chiamata a valutare la montagna di emendamenti arrivati, ha bocciato quello di Ribaudo.

Ciò non vuol dire che tutto è stato cestinato, ma intanto, il rischio di trovarsi di fronte a questo duro colpo già nel 2017 sembra detonato. Sarà il referendum alle porte, con la necessità di non perdere consensi da parte del Governo o le inevitabili complicazioni gravate sulle officine, fatto sta che tutto è stato fermato.

Il Codice della Strada

Il bollo auto è la tassa di proprietà del veicolo e i contestatori di questo balzello sottolineano come la si stia facendo diventare una tassa di circolazione. Questa teoria è fondata proprio dall’ipotesi di collegarla alla revisione del veicolo, in assenza della quale la circolazione è vietata per Legge.

Tra le altre cose, il Codice della Strada, all’articolo 96, prevede che per bolli non pagati per 3 anni consecutivi, può scattare la radiazione del veicolo. L’ACI e la Motorizzazione, in casi di evasione triennale, possono dare mandato ai Carabinieri di recarsi a casa dei proprietari a ritirare libretto e targhe. La norma sembra sia stata impugnata dalla Regione Puglia che in queste ultime settimane sta passando ai fatti, intimando il pagamento degli arretrati ai propri cittadini, minacciando di far scattare l’applicazione proprio di quell’articolo del Codice.

Mettersi in regola sfruttando la prescrizione

Chi possiede un veicolo adesso si trova di fronte ad un bivio. Bisognerà mettersi in regola, perché tra proposte, smentite e rinvii dei provvedimenti, la lotta all’evasione del bollo sembra una priorità del Governo e se non oggi, nelle prossime settimane si potrebbe tornare a parlare di atti in questa direzione.

Il bollo auto risulta tra le tasse più evase e che più preoccupano i cittadini soprattutto per le conseguenze dell’evasione che possono portare al fermo del veicolo e come dicevamo alla sua radiazione. In aiuto ai debitori di lungo corso esiste la prescrizione, cioè la scadenza del debito che per il bollo è di 3 anni a partire da quello successivo all’anno in cui era dovuto. In pratica, per un bollo che andava pagato nel 2013, se non sono state inviati solleciti dalla Regione, il debito diventa non richiedibile. La prescrizione si annulla con l’invio del sollecito o della cartella esattoriale da parte della Regione o del Concessionario alla riscossione, e riparte il conteggio dei 3 anni, dal giorno in cui si è ricevuta la nuova richiesta.

Prima di pagare tutti gli arretrati, per evitare che il veicolo venga fermato alla vecchia maniera, cioè con il fermo amministrativo, o con le nuove e pesanti azioni che potrebbero essere messe in campo (revisione e radiazione), controllare se davvero gli importi richiesti sono dovuto potrebbe portare sorprese positive ai contribuenti.