Il 31 marzo prossimo scadrà la possibilità per i contribuenti di aderire alla nuova sanatoria dei ruoli e delle ingiunzioni di pagamento provenienti da Equitalia ma non solo. La data assume importanza non solo per la presentazione delle istanze, ma anche per la rinuncia ad essa da parte di chi ha già provveduto ad inoltrarla. In materia, da rilevare un tavolo tecnico tra Equitalia e ODCEC, cioè l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Nell’incontro, il Concessionario ha risposto ai numerosi quesiti, soprattutto interpretativi della sanatoria che il Decreto Fiscale pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dicembre, ha reso effettivo.

Le istanze

Il modello per aderire alla sanatoria è on line sul sito ufficiale di Equitalia ed è stato aggiornato alla luce delle novità post decreto sul numero delle rate e sugli anni a cui si riferivano le cartelle. Anche la scadenza delle domande è stata posticipata al 31 marzo, proprio per consentire ad Equitalia di inviare ai contribuenti le cartelle relative all’anno 2016 che sono state inserite tra quelle rottamabili. In questi giorni (e per tutto febbraio) a casa dei contribuenti stanno arrivando le comunicazioni relative ad alcuni ruoli 2016 dei quali i cittadini erano ancora all’oscuro. Tutto questo per fare in modo che anche questi ruoli possano essere inseriti nel modella DA1 che è quello ufficiale per le istanze.

In definitiva, dentro tutti i ruoli in pendenza tra il 2000 ed il 2016 che possono essere sanati in misura scontata rispetto a quanto dovuto. Infatti, dall’incontro, Equitalia conferma le direttive del Governo, cioè l’eliminazione delle sanzioni e degli interessi di mora. Restano da pagare, oltre naturalmente all’importo relativo al tributo evaso, anche gli interessi relativi alla ritardata iscrizione a ruolo, l’aggio e le spese di riscossione, in pratica, le cifre relative all’operato di Equitalia.

Possibili anche istanze multiple

Dalla riunione tecnica è fuoriuscita una nuova possibilità per i contribuenti alle prese con più cartelle e più ruoli. Si potranno presentare più istanze anche per singola cartella o ruolo proprio per lasciare ai contribuenti la scelta di aderire alla rottamazione senza inserire nella stessa la globalità dei debiti.

Importante questo nuovo scenario che di fatto permette ai contribuenti di lasciare aperti i contenziosi per alcuni debiti su cui sperano la Legge dia loro ragione. Per debiti contratti in ambiti territoriali diversi, quindi in diverse regioni, Equitalia conferma la linea iniziale, cioè che nella rottamazione possono rientrare insieme tutti i ruoli e che l’istanza va presentata alla sede di Equitalia dove il contribuente ha domicilio. Sempre entro il 31 marzo, anche i soggetti che hanno visto decadere piani dilazionatori vecchi per via di alcune rate non pagate, potranno rientrare nella rottamazione. In questo caso però bisogna che questi debitori si mettano in regola con i pagamenti pendenti al 31 dicembre 2016.

In pratica, vanno prima pagate le rate scadute e non saldate che poi sono la causa della decadenza della dilazione precedentemente concessa. Infine, anche le cartelle degli eredi di un soggetto debitore defunto possono ottenere l’accesso alla definizione agevolata.