L’ultima legge di bilancio ha messo da parte 55 e 110 milioni di euro per le spese degli anni 2017 e 2018 degli atenei italiani. Ogni università ha già stabilito i regolamenti interni sulle tasse da pagare, che in alcuni casi sono ancora più vantaggiosi di quelli previsti dalla legge. Molti studenti hanno diritto ad essere rimborsati per le tasse che hanno pagato in più negli anni passati e le regole cambieranno per le matricole e chi è già iscritto, a seconda dei crediti maturati e del reddito isee.
Tasse universitarie fuori legge
Gli studenti con ISEE inferiore a 13mila euro saranno esentati anche il prossimo anno dalle tasse universitarie solamente se potranno dimostrare di avere conseguito un certo numero di crediti. Dovranno solamente pagare le imposte di bollo e regionale, sempre che siano regolarmente iscritti. Le università che hanno imposto tasse eccessive sono finite nelle aule dei tribunali portate avanti da class action e studi legali per far ottenere i rimborsi agli studenti, che si potranno ottenere per coloro che hanno pagato tasse eccedenti i limiti di legge dall’anno accademico 2007/2008 fino all’anno 2012/2013.
Oltre ad essere eccessive, le tasse universitarie in alcuni casi sono state addirittura illegittime, infatti all’articolo 5 del d.P.R. numero 306/1997 la legge dispone dei limiti alla contribuzione studentesca, che non può eccedere il 20% del budget erogato dal governo alle Università tramite il ‘’Fondo di finanziamento ordinario’’. I dati raccolti dalle associazioni studentesche dimostrano che tante università italiane hanno sforato il limite del 20% e saranno dunque tenute a rimborsare gli studenti. I rimborsi ammonterebbero a diversi milioni di euro e riguardano numerose università italiane tra cui il Politecnico di Milano, Ca’ Foscari di Venezia, l’Università degli Studi di Verona e molte altre.
Chi ha diritto a non pagare le tasse universitarie
La no tax area dovrebbe essere riservata ad oltre 650mila studenti che abbiano determinati requisiti di reddito e di merito. Non dovranno pagare alcuna tassa, eccetto quella al diritto allo studio da 140 euro circa 310mila studenti, che prima pagavano in media tra i 100 e i 500 euro l’anno. Le matricole dovranno dimostrare di avere un ISEE inferiore a 13mila euro e chi è già iscritto potrà continuare a non pagare solamente se avrà maturato almeno 10 crediti per il primo anno e 25 crediti dal secondo anno in poi. È indispensabile non essere fuori corso all'università o al massimo di un solo anno. Chi ha un ISEE tra 13mila e 30mila euro dovrà pagare al massimo il 7% della quota eccedente i 13mila euro e, per coloro che sono fuori corso da più di un anno, la percentuale sale fino a un massimo del 50%.